Due libri d’inizio Novecento e qualche tratto in comune. “Denaro“ di Charles Peguy e l’”Esegesi dei luoghi comuni” di Leon Bloy, entrambi editi per Piano B edizioni, ci danno la possibilità di aprire una domanda. Si può prendere da un autore ciò che più ci piace e lasciare in disparte il resto? La risposta sembra scontata (ovvio che sì!) ma nel mondo tutt’altro che acuto delle lettere non lo è.
Saggistica
Astrakhan
“La zia e L’Estetica Perbenista“, ossia un editore non modaiolo, excelsior1881 di Milano, verosimilmente fiero del suo tratto differente rispetto ai libracci da supermercato (basta dare un’occhiata alla copertina) per uno scrittore fuori dal mainstream, Tommaso Labranca, per un personaggio, la zia Elsa Rundheim vedova Tirlaghi che è dichiaratamente più un modello estetico-sociologico che un vero personaggio da racconto.