Voglio dirlo subito, uno: non è per niente facile scrivere come John Williams, sebbene a uno sprovveduto potrebbe capitare di pensare il contrario. Due: non lo è nemmeno scrivere del suo gran libro, Stoner, tradotto ora da Fazi, pubblicato per la prima volta nel 1965, in seguito consegnato all’oblio, fino alla riedizione del 2006 dalla New York Review Books. Continue reading
romanzo
“L’ora prima del Alba”. Ondaatje viaggia per mare
Michael Ondaatje, scrittore cingalese naturalizzato canadese, nato nel ‘43 da una famiglia di origini olandesi, noto a molti grazie al film Il paziente inglese tratto da un suo romanzo, con L’ora prima dell’alba, si cimenta con una narrazione che lascia immaginare traslati e risonanze autobiografiche. Continue reading
Ecco il nuovo David Bezmozgis: “Il mondo libero” (Guanda)
Forse un lettore romano potrebbe risentirsi. Perché se se lo dice da solo è un conto, se viene a dirglielo un lettone trapiantato in America, che la sua invero strarotta città è sporca da far schifo… Continue reading
Tony & Susan: un romanzo nel romanzo
Pubblicato negli Stati Uniti nel 1993, apprezzatissimo da Saul Bellow (il più grande scrittore americano del secondo ‘900) Tony & Susan (Adelphi, 2011) di Austin Wright non ebbe fortuna. Nemmeno in Italia dove pure uscì presto da Rizzoli. Ora ce lo ripropone Adelphi (traduzione di Laura Noulian). C’è una storia, dai tratti noir, o thriller, è la storia di un romanzo, e riguarda Tony Hastings, un vile padre di famiglia, forse troppo per esser vero, ma in fondo mediocre come i più, e ce n’è un’altra, ed è quella che leggiamo sopra al noir, la vita “vera” di Susan, che legge il fattaccio tragico che cambia la vita “libresca” di Tony: l’uccisione della moglie e della figlia. Continue reading
Intervista a Giorgio Fontana. “Per legge superiore”
È la giustizia, e il modo in cui la intendono gli uomini, al centro di “Per legge superiore” di Giorgio Fontana (Sellerio), romanzo che mette in luce le ombre, il dilemma delle scelte, spesso l’inadeguatezza dei fatti a spiegare le colpe e giudicare i colpevoli. Continue reading
“I demoni del deserto”. Intervista a Bijan Zarmandili
Nabokov, e una variante (splendida) della ninfetta
“È un bel brano di prosa russa, preciso e limpido”. Che l’autore se lo dica da solo, in astratto, potrebbe sembrare di cattivo gusto. Il fatto è che non puoi dargli torto. “L’incantatore“, piccolo romanzo che Nabokov scrisse nel 1939 nella sua lingua nativa, è persino qualcosa di più: un piccolo gioiello, magari con qualche accelerazione improvvisa, qualche slittamento di troppo negli snodi narrativi – per i quali il curatore e traduttore prima in inglese e poi in italiano Dmitri Nabokov, figlio del grande scrittore, chiama in causa le forme cinematografiche, passione ben nota dell’autore, nel cui racconto i riferimenti al cinema, almeno sul piano metaforico, si sprecano).
“Il passaggio” di Cronin
Cosa ne sarebbe del mondo se un esperimento scientifico-militare ambizioso quanto pericoloso sfuggisse al controllo? E’ quel che accade ne “Il passaggio” di Justin Cronin (Mondadori 2011) che – nel corso delle sue 888 pagine – tratteggia, prima (nel 2018) l’avvento dell’apocalisse virale, poi la situazione post-apocalittica e di progressivo “arretramento” della civiltà dei successivi 100 anni.