“Treblinka e Auschwitz non si raccontano“. Ad affermarlo è Elie Wiesel, deportato nel 1944 prima ad Auschwitz e poi a Buchenwald. Eppure, dall’alba dell’umanità, la memoria si perpetua nel racconto. Come confrontarsi con un orrore così grande da non potersi raccontare, ma così terribile da non doversi dimenticare? A questo è dedicato il saggio di Carlo De Matteis “Dire l’indicibile. La memoria letteraria della Shoah” (Sellerio, 2009). Continue reading
Primo con Jacob Olesen