Il narratore di “Piccolo testamento” (Laurana, 2011) – breve romanzo del quale Gabriele Dadati non nasconde la matrice autobiografica – dorme accanto a una donna, Camilla, che non esita a definire la sua puttana, non perché lo sia tecnicamente o perché egli voglia per qualche motivo insultarla, ma per il semplice fatto che l’uso che entrambi fanno dell’altro è puramente strumentale, ossia legato al mero piacere dei corpi rispettivi. Continue reading
piccolo testamento