A Misia Sert, regina dei salotti parigini degli anni d’oro del secolo scorso, pur non essendo qualcuno che sapesse fare qualcosa in particolare – almeno, non da professionista, anche se con il pianoforte pare se la cavasse così bene da impressionare Liszt in giovane età – non mancava una qual certa idea di sé sufficiente a non farle ritenere un abuso pretenzioso la stesura delle proprie memorie. E Misia, questo libro, tradotto per noi da Adelphi, conferma come il suo fosse per così dire un talento “di servizio”. Che, avverte l’editore, consisteva nel “fiutare il talento negli altri”. Non una roba da sottovalutare se si traduce nella possibilità di fare qualcosa di concreto per chi invece un talento particolare ce l’ha e ha bisogno di quella fortuna senza la quale potrebbe rimanere lettera morta. Continue reading
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