Ho provato a cercarle con gli occhi queste “Permanenze lontane“ (Edizioni della Sera, 2011) di Maurizio Landini, ho provato a toccarle cercando di sfiorare quegli oggetti del quotidiano solo apparentemente così simili nelle diverse vite delle persone, ho provato persino a immaginarle, ma non sono riuscito neanche in questa operazione. Parlo di poesia molto spesso, persino troppe volte, fino quasi a dimenticare che la poesia è linguaggio allo stato puro e come ogni cosa pura, se è vera, non è clonabile, riproducibile.
Maurizio Landini