Sembrerebbe una tipica saga che si snoda per decenni, “La fine degli ebrei” (Minimum fax, 2009) di Adam Mansbach. Sbagliato: il romanzo del 33enne ebreo americano, cresciuto a Boston, scrittore e appassionato di cultura e musica rap, fa sua la tradizione delle grandi storie familiari ebraiche e la rinnova, con testo classico ma anche moderno, che unisce linguaggio alto e basso, brillante ironia e profonda tristezza del tempo che passa. La cultura afroamericana e l’identità ebraica, in un affresco appassionante. Continue reading
Mansbach