Il ballo al Kremlino è l’opera incompiuta che avrebbe dovuto concludere con La pelle e Kaputt la trilogia di Curzio Malaparte. Materiale per un romanzo, aggiunge onestamente l’editore. Perché il lavoro è stato ricostruito con acribia filologica ma – al netto di una considerazione generale: Malaparte non è scrittore di trame e intrecci, nemmeno nei libri “finiti” – il volume mostra ancora i segni materiali della costruzione grezza: descrizioni fisiche o psicologiche non del tutto equilibrate rispetto alle scene, caratteri non ancora risolti in situazione (non sempre) – frasi e descrizioni ripetute etc. Nel volume adelphiano la ricostruzione dai vari dattiloscritti è a cura di Raffaella Rodondi, la quale in nota ne ricompila l’iter a partire dal nucleo primitivo, un capitolo “russo” all’interno de La Peste/La Pelle, poi cresciuto per conto suo. Continue reading