Basta leggere le testimonianze del libro curato da Alessandro Bignami, guardare il film di Radford, ascoltare i vari interventi per capire la genialità di Michel Petrucciani. Michel Petrucciani, “Body and Soul” (Feltrinelli, 2012) è un’uscita editoriale importante perché fa luce su uno dei fenomeni più importante della musica jazz che, nell’arco di una carriera molto breve, è riuscito ad esprimersi con una forza di volontà che non ha eguali. Continue reading
Jazz
Come ascoltare il jazz: parla Ben Ratliff
“Come si ascolta il jazz” (Minimum Fax, 2010) è una raccolta di quindici interviste informali di Ben Ratliff, critico musicale del New York Times, a quindici jazzisti partendo da uno spunto musicale e sfruttando atmosfere informali. La bravura di Ratliff sta proprio nel riuscire a mettere a proprio agio i musicisti intervistati, creando un terreno comune di discussione evitando domande convenzionali. Continue reading
Wire: musica intelligente
Il manuale, a partire dal sottotitolo, manifesta chiaramente il suo intento. Infatti “La guida alla musica moderna di Wire” (ISBN edizioni, 2010), curata da Rob Young, è una bussola per orientarsi tra tutti i dischi intelligenti che un ascoltatore dovrebbe conoscere. Continue reading
L’universo di Tom Waits
Anno 1983. Uno dei massimi cantautori americani incide l’album più sperimentale e beat della sua carriera. Si chiama Swordfishtrombones ed è tutto giocato sulla salvezza e sulla dannazione di un uomo. Un disco che racconta l’America dei loser, dei bassifondi, dove tutte le certezze dell’American Way Of Life sono crollate definitivamente. Continue reading
Le polifonie vitali di Charles Mingus
Stefano Zenni, docente di Storia della musica afroamericana presso i Conservatori di Bologna e Pesaro oltre che a Siena Jazz, è l’autore di “Charles Mingus. Polifonie dell’universo musicale afroamericano” edito da Stampa Alternativa nell’ambito della collana “New Jazz People”. Il libro è incentrato principalmente sull’opera del grande compositore e contrabbassista jazz soffermandosi anche sulla sua vita e su un periodo storico americano difficile ma pieno di fermento culturale. Continue reading
“La fine degli ebrei”: saga famigliare… in rap
Sembrerebbe una tipica saga che si snoda per decenni, “La fine degli ebrei” (Minimum fax, 2009) di Adam Mansbach. Sbagliato: il romanzo del 33enne ebreo americano, cresciuto a Boston, scrittore e appassionato di cultura e musica rap, fa sua la tradizione delle grandi storie familiari ebraiche e la rinnova, con testo classico ma anche moderno, che unisce linguaggio alto e basso, brillante ironia e profonda tristezza del tempo che passa. La cultura afroamericana e l’identità ebraica, in un affresco appassionante. Continue reading