Già Fabrizio De Andrè, tra le righe di “Preghiera in gennaio“, ricordava la muta disperazione di chi sceglie di uccidersi. “Muta” perché come spiegano Gustavo Charmet e Antonio Piotti in “Uccidersi, il tentativo di suicidio in adolescenza” (Raffaello Cortina editore, 2009), molto spesso chi architetta la propria morte non sono, come forse si è portati a pensare, persone affette da evidenti patologie psichiche ma si tratterebbe, piuttosto, dei cosiddetti insospettabili. Continue reading
gustavo charmet