«Da bambino ho visto moltissimi film perché mia madre faceva le camicette, mio padre faceva i quadri commerciali e mia nonna, la madre di mia madre, per lasciarli in pace a lavorare ci portava spesso al cinema Stadio e ci teneva lì, me e i miei fratelli, per due spettacoli di seguito, quello delle quattro e quello delle sei.». Lo troviamo nel libro “Fare scene. Una storia di cinema” (Minimum Fax, 2010), l’ultimo lavoro di Domenico Starnone. Continue reading
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