Un uomo disilluso e senza più valori vaga per le vie dell’Avana conscio di un terribile segreto: la sua testa si può staccare dal collo, come fosse un accessorio. Sarà la prova indiscussa e definitiva della sua follia, il suo passepartout per l’inferno. Inizia così “Le due teste dell’amore” (Edizioni Estemporanee, 2010), di Miguel Mejides, uno tra i più prolifici scrittori cubani contemporanei.
Edizioni Estemporanee