Gli anni ’60, un tempo lontano in cui si usavano le lettere anziché i cellulari ed in cui si facevano giochi in strada anziché davanti ad un computer. Marsiglia, una città “tiepida e sonnolenta, con i suoi profumi e il sapore di sale, di anice, di pesce“. Il quartiere periferico Dominique, “un dedalo di strade strette, case vecchie corrose dalla salsedine e sferzate dal mistral, muretti da riparare, panni stesi al sole, colori e rumori“. Continue reading
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