Amo il cinema ma non sono uno studioso della settima arte. Ma come tutti gli amanti ho delle preferenze. E Clint Eastwood, l’ultimo Clint Eastwood è una di queste. Per questo mi sono incuriosito di questa “monografia critica” che nel titolo riporta solo il nome del regista americano, Clint Eastwood (Pellegrini, 2012), con il cognome stampato sulla copertina con carattere molto grande (rispetto al resto) e sotto la bandiera statunitense, sorretta dai soldati in una scena di “Flags of our fathers” (o forse era “Lettere da Iwo Jima”?). Continue reading
Clint Eastwood
Eastwood: “un classico vivente”
“Clint Eastwood” (Marsilio, 2009) è il libro curato da Giulia Carluccio, riflette innanzitutto sulla considerazione che il mondo ha, ed in particolare il popolo americano, di un uomo che può essere considerato parte della storia del cinema statunitense. Entra nel merito della produzione cinematografica, che egli ha curato con 31 regie a partire da “Brivido nella notte (Play Misty For Me)” del 1971, fino a “Gran Torino” del 2008. Continue reading