Riscoprire George Brassens attraverso una serie di pensieri è l’intento de “Le strade che non portano a Roma” (Coniglio, 2009). Un nobile intento perché il compianto artista francese esce fuori, attraverso queste “riflessioni e massime di un libertario”, come un uomo capace di comprendere la società contemporanea e consumistica osservando il proprio ombelico, scrutando una realtà al tempo stesso mononucleare ed universale. Continue reading
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