Leggere il libro “La bambina di Avetrana” (Edizioni Anordest), e poi doverne scrivere la recensione, mi ha procurato un certo fastidio interiore, un senso di inquietudine che non riuscivo a mettere a fuoco. Ho poi realizzato che si trattava piuttosto del senso del pudore, che mi faceva provare una sottile vergogna, un disagio apparentemente inesplicabile, solo all’idea di avvicinarmi a un argomento tanto… rumoroso. Continue reading
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