Con “47 poesie facili e una difficile” (Quodlibet, 2009) torna ad essere letto in Italia Velimir Chlebnikov, considerato da molti uno dei maggiori poeti dell’Avanguardia russa del primo novecento. Quello che per Jakobson fu il più grande poeta del novecento si presenta, anzi si ripresenta, al lettore cercando di cancellare quell’immagine di sé che lo riduceva a rappresentante inconsapevole di una certa lirica criptica, incomprensibile e, quindi, “troppo difficile”. Continue reading
avanguardia