Pietro Barcellona, nel suo “L’ineludibile questione di Dio” (Marietti 2009, scritto assieme a Francesco Ventorino), non risparmia strali a nessuno: si scaglia contro “l’arrogante pretesa di affidare al sapere scientifico oggi dominante il controllo della vita e della morte degli esseri umani”; per lui l’ateo è “un personaggio sostanzialmente ottuso e allo stesso tempo altezzoso, che non riesce a sopportare l’idea di non essere padrone assoluto dei propri pensieri e della propria volontà” e insufficiente è “la razionalità scientifica, la cui capacità di spiegare è inversamente proporzionale a quella di comprendere”. Continue reading
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