Se dovessi scegliere una immagine con cui rappresentare questo libro, “Almeno una volta” (Ensemble, 2011) mi viene in mente il volto di Cindy Crawford. Non c’è bisogno di grandi elaborazioni mentali, tranquilli: è un viso particolare, che esalta la propria bellezza in un piccolo neo, un segno che la natura ha trasformato in vezzo. Così il libro di Cristian Umbro. È emozionante, sorprendente come le vecchie copertine dei Pink Floyd, e campestre nella semplicità logica.
almeno una volta