È interessante l’operazione di Adelphi di scovare testi dimenticati dei grandi autori della letteratura italiana e “Viola di morte” (Adelphi, 2011) mette in evidenza la grandezza di Tommaso Landolfi come poeta, barocco e vertiginoso, senza regole.
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Dario Asfar, l’Ebreo Errante
Dare e ricevere, l’eterna lotta per la sopravvivenza, il doloroso cammino di un uomo che viene “da così lontano, da così in basso… ”. È “Il signore delle anime” di Irène Némirovsky (Adelphi, 2011) l’ultimo romanzo pubblicato della grande scrittrice, maestra nello scavare a fondo nell’animo dei suoi personaggi.
Nabokov, e una variante (splendida) della ninfetta
“È un bel brano di prosa russa, preciso e limpido”. Che l’autore se lo dica da solo, in astratto, potrebbe sembrare di cattivo gusto. Il fatto è che non puoi dargli torto. “L’incantatore“, piccolo romanzo che Nabokov scrisse nel 1939 nella sua lingua nativa, è persino qualcosa di più: un piccolo gioiello, magari con qualche accelerazione improvvisa, qualche slittamento di troppo negli snodi narrativi – per i quali il curatore e traduttore prima in inglese e poi in italiano Dmitri Nabokov, figlio del grande scrittore, chiama in causa le forme cinematografiche, passione ben nota dell’autore, nel cui racconto i riferimenti al cinema, almeno sul piano metaforico, si sprecano).
“Il conquistatore del mondo”: Gengis Khan per Adelphi
“L’assassino” di Simenon ripubblicato da Adelphi
Il Gabbiano: Sándor Márai e il prodigio dell’unicità
La casa editrice Adelphi ripubblica il libro dello scrittore ungherese Sándor Márai, che apparve nel 1943, “Il gabbiano“, un’opera estremamente originale, al contempo poetica e filosofica, espressione di uno scrittore genio. Continue reading