William Faulkner nelle sue “Poesie del Mississippi“ (Transeuropa, 2012) è ancora un giovane e acerbo poeta, eppure dedicategli un po’ del vostro tempo per capire che tipo di scrittore avete di fronte. Continue reading
Poesia
“Il titolo lo dai tu”
Il titolo lo dai tu (Esnemble, 2012) è la seconda raccolta poetica di Roberto Orsatti. Una raccolta corposa che esprime una poetica matura e consapevole e una certa ricerca nello stile e nel linguaggio.
È difficile cercare un minimo comune denominatore dei testi perché l’autore riesce a non dare alcun appiglio al lettore.
Questo rivolgersi direttamente a noi è un omaggio alla purezza della poesia: siamo noi a dover dare il titolo alla raccolta. È assente anche la tradizionale prefazione, quella che troviamo sempre in appendice ai libri di poesia.
Orsatti ci mette alla prova ben consapevole di portare a casa la vittoria. È difficilissimo, impossibile, catalogarlo in un genere o in uno stilema.
Una poesia che è poesia d’amore ma anche altro.
Una poesia che è poesia civile ma fino ad un certo punto.
Una poesia che è poesia lirica ma è anche prosastica.
Una cosa solo è certa: non ci troviamo di fronte ad una poesia nichilista. Anzi due: Orsatti racconta la vita. E a volte la inneggia anche: “Io vivo per” dice. Ed elenca una serie di motivi: Cuore, dolore, felicità, amore, tristezza, malinconia, paura, coraggio, scelta, mano, gesto, chiarezza, furore, rabbia, onestà, calore, passione, sensi, sapore, gioia, ritmo, corsa, fatica, sudore, respiro, ansia, pensiero, attesa, paura, pazzia, battito, rumore, suono, musica, colore, vita.
La vita dunque come forza assoluta (e protagonista) ma dipanata in ognuna delle sue forme: naturale e metropolitana, familiare e civile, reale ed onirica, felice e triste.
Orsatti coglie nel segno proprio perché non crea sovrastrutture ma cerca nella semplicità la chiave di volta per tracciare il flusso continuo tra ciò che si vede, ciò che si vuole esprimere, e quello che si trascrive traducendolo in versi.
Roberto Orsatti è nato a Ferrara nel 1959, si trasferisce nei primi anni ‘60 a Roma. da sempre lavora nel mondo dei saperi, prima come insegnante delle scuole medie e successivamente presso l’Istituto Superiore di Sanità. da molti anni è impegnato nel mondo politico-sindacale.
Collabora con alcuni giornali e portali web. Nel 2010 pubblica la sua prima raccolta di poesie “Le parole che non so dire”.
“Il titolo lo dai tu” è la sua seconda silloge poetica.
Autore: Roberto Orsatti
Titolo: Il titolo lo dai tu
Editore: Ensemble
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 12 euro
Pagine: 110
Matteo Ramundo tra fobie e follie
Il giovane Matteo Ramundo con “Phobia” è al suo secondo libro e mostra tutta la determinazione del veterano della carta e penna, unita all’innovazione lessicale e tematica in un libro che conferma che il talento non ha bisogno di una data di nascita troppo antica.
Le poesie di Ramundo scorrono come una lente di ingrandimento sul nostro animo, lasciando il lettore sconvolto dal carico esistenziale che questo giovane autore riesce a trasmettere.
Sono poesie dell’abbandono? Oppure sono una summa morale dell’uomo occidentale sconvolto dalla paura di vivere? A queste domande il lettore può dare delle risposte silenti ed interiori perché come diceva Cèline “l’uomo che non prova mai paura è perduto”.
“Phobia” ci appare come un decalogo, un catalogo dei viventi, perché spesso siamo di quello che abbiamo paura, spesso siamo quello che non appare al resto del mondo.
La poesia di Matteo Ramundo è una poesia colta che nelle rime e nelle ideazioni di giochi lessicali mai banali, che tendono a rendere più leggera la narrazione poetica che altrimenti risulterebbe proibitiva. E’ un volume che non ha una necessaria struttura stabilita, possiamo infatti iniziarlo dalla fine o farlo divenire un piccolo breviario quotidiano per le nostre crisi irrisolte o per i nostri sorrisi spezzati da qualche pensiero astratto.
“Phobia” serve a non perdersi nel labirinto della città e a pensare che non siamo soli ad aver paura e dichiararlo è molto coraggioso.
Matteo Ramundo è nato il 26 marzo del 1991 a Roma. Esordisce nel 2010 con la raccolta non-sense Nella mente del mentecatto (Ed. Gruppo Albatros Il filo); nello stesso anno, conclusi gli studi superiori, entra come allievo attore presso l’Accademia Nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico”, dove attualmente frequenta il secondo anno. Nel 2009 parte con l’onlus AfrikàSì per uno scambio interculturale avvenuto tra un piccolo gruppo di studenti romani e studenti provenienti dalla baraccopoli Deep Sea di Nairobi.
Attualmente è il presidente di UP (University Project), progetto che mira a sostenere gli studi universitari di parte di quell’umanità a cui rimarrà eternamente legato.
Autore: Matteo Ramundo
Titolo: Phobia
Editore: Ensemble
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 10 euro
Pagine: 92
“Il quadro del mondo” di Gherardi
Se dovessimo trovare una stagione spazio temporale alle poesie di Gerry Gherardi, autore de “Il quadro del mondo” (Ed. Ensemble) la migliore sarebbe l’estate, sembra infatti andar di pari passo la lucentezza di questa stagione con i versi malinconici e silenti del giovane autore, che tra campi di grano, sorrisi spezzati e ardore giovanile, sfida le conseguenze del tempo e ci arriva a delineare un piccolo affresco di un mondo interiore dove la memoria, la famiglia, le origini sembrano essere il passaporto per altri mondi, diversi, lontani.
E’ una poesia di passaggio quella di Gherardi, dall’età adolescente a quella adulta, dalla campagna inurbata della Toscana,sua terra di provenienza alla città tagliente, alla metropoli che non tarpa le ali ma cerca di amplificare i propri desideri.
I versi di Gherardi sono ordinati e ben delineati, non deludono il lettore. Come ogni opera prima c’è un voltarsi all’indietro della propria vita, il difficile da un punto di vista letterario verrà quando esaurito il carico emotivo di ciò che è stato si dovrà raccontare quello che verrà.
Ma con stile e precisione Gherardi riuscirà ad andare oltre al vissuto, per regalarci un po’ di futuro.
Gerry Gherardi nasce a Pontedera un sabato d’agosto del 1978 alle 9,30 di mattina, faceva caldo e tutti erano in ferie. Dopo vent’anni passati a respirare l’aria dei campi di grano toscani si trasferisce a Roma dove frequenta la scuola di teatro “Ribalte” sotto la guida del Maestro Enzo Garinei. Debutta in teatro con Francesca Draghetti in “Terapia di Gruppo” di Christopher Durang, primo spettacolo di una lunga serie che scandisce una prolifica collaborazione. Doppiatore e sceneggiatore mette in scena due monologhi e una parodia per quattro attori. Il quadro del mondo è il suo primo libro.
Autore: Gerry Gherardi
Titolo: Il quadro del mondo
Editore: Ensemble
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 68
Prezzo: 10 euro
Le lodi di Mariangela Gualtieri
Misure del timore
Poeta Karol Wojtyla
“Le mie preghiere. Le mie poesie” di Giovanni Paolo II (Newton Compton 2011). Numerosi sono i libri sulla vita e le opere di Giovanni Paolo II, che affollano gli scaffali delle nostre librerie in questi giorni che precedono l’attesa cerimonia romana della sua beatificazione. Continue reading
Prima che sia buio
Nella splendida cornice di Campo de’ Fiori, libreria Fahrenheit, è stato presentato ieri, mercoledì 9 marzo, il libro “Prima che sia buio” (Colosseo editore, 2010) di Ilaria Guidantoni. “Un viaggio lirico“, fatta di poesie e racconti, “che inizia dall’esplorazione del sé per trasformarsi in un inno alla vita, che è, soprattutto, incontro con l’Altro“. Continue reading