Una giovane fanciulla dei nostri tempi. Una viaggiatrice del tempo: la dodicesima. La sua vita sta per cambiare radicalmente. Non può sfuggire al suo destino. “Red” di Kerstin Gier (Corbaccio, 2011). “Opale e ambra, la prima coppia, s’avanza, canta agata che del lupo ha sembianza, con acquamarina in si bemolle – solutio! Seguono smeraldo e citrino – coaugulatio! –le due corniole gemelle in scorpione e giada, numero otto, digestione.
Letteratura Straniera
Yasmine Ghata, la bambina che imparò a non parlare
“La bambina che imparò a non parlare” (Del Vecchio) di Yasmine Ghata, non è semplicemente un libro sul silenzio. È il luogo dove l’autrice riesce a esprimere la sua voce interiore. È il momento in cui si libera dal mutismo, dalla segreta osservazione del mondo circostante, per permettere a noi, lettori, di entrare nel suo mondo, nel cerchio segreto dei suoi pensieri di bambina. Madre poetessa, padre deceduto: così si presenta Yasmine Ghata. Continue reading
“Le figlie perdute della Cina” e i cuori infranti di Xinran
Nell’intro a “Le figlie perdute della Cina “(Longanesi), la scrittrice Xinran precisa che “in questo libro si leggeranno storie tragiche su quello che un tempo accadeva alle bambine abbandonate e su quello che oggi continua ad accadere”. Continue reading
L’alcool, il proibizionismo e due libri belli
Due libri di cui non si è troppo parlato e vorremmo farlo ora. Due libri di un editore che ne fa di splendidi, Mattioli1885, legati da un insospettabile filo rosso. Il primo. L’autore si chiamava Harry Goldberg, o forse, secondo altri, David Aaronson, ma si firmava Harry Grey. La malavita l’aveva conosciuta da vicino. Bazzicata in proprio, diciamo. Poi si decise a scriverne. Continue reading
L’esordio di Dan Vyleta con L’uomo di Berlino
Il paesaggio, per dir così, di una città come Berlino appena successivo alla catastrofe della seconda guerra mondiale è un motivo di fascino noto. Non v’è chi non sia stato emotivamente coinvolto, fors’anche soggiogato dai lugubri documentari russi girati fra le rovine di una città tragica e terribilmente affascinante. Il luogo, il periodo del romanzo d’esordio di Dan Vyleta, sono quelli. “L’uomo di Berlino“, (Longanesi, 2011) offre lo stesso continuum grigio eppure ricco di gradazioni sulla stessa tonalità che le immagini storiche hanno sedimentato nella nostra memoria.
La cintura di fuoco
Un viaggio appassionante, pieno di continue sorprese e storie emozionanti quello che Alberto Bagus ci permette di fare con “La cintura di fuoco” (Ibiskos Editrice Risolo). Un titolo molto suggestivo che fa riferimento ai numerosi vulcani che si trovano attorno all’Oceano Pacifico. Un racconto affascinante, ricco di particolari, di immagini evocate, di descrizioni accurate e di episodi veri che attingono dalla realtà; sono le storie di un mondo visto e vissuto in prima persona dagli occhi dell’autore, che qui è sia protagonista che voce narrante. Continue reading
L’America di Gaddis tra ipocrisie e fanatismo
“Fuori si era levato il vento, facendo danzare le nere silhouette dei rami nudi, facendo cigolare una trave nel buio in cima alle scale”. In quest’atmosfera cupa, che suggerisce presentimenti apocalittici, si consumano le giornate di Liz, protagonista di “Gotico americano” (Alet) di William Gaddis. Un romanzo che dipinge a tinte forti l’America del fanatismo religioso e dell’arrivismo sociale, e al tempo stesso racconta l’aridità delle relazioni umane fondate sullo sfruttamento, sull’incomprensione reciproca e sulla menzogna. Continue reading
Leggere il vento di Mengestu. Stranieri in patria
E’ un grande romanzo “Leggere il vento“ (Piemme) di Dinaw Mengestu. Libro maturo, delicato eppure pieno di malinconia e del dilemma contemporaneo ma raramente ben raccontato dell’essere straniero, alla ricerca di un’identità. Continue reading