Non sempre il curioso romanzo di Bruno Osimo, “Dizionario affettivo della lingua ebraica” (Marcos y Marcos, 2011), è così divertente, altrimenti sarebbe un capolavoro. Osimo fa il traduttore (dal russo), ma non si limita a questo; lui l’arte della traduzione la insegna, pubblica manuali sulla traduzione e ha fatto della stessa la chiave d’accesso alla realtà, una via per orientarsi nel mondo – almeno, il protagonista del suo libro – “ebreo tra i non ebrei, diversamente ebreo tra gli ebrei.” Continue reading
Author: Michele Lupo