“La vita chiara“ di Maria Grazia Calandrone (Transeuropa, 2011) raccoglie una serie di suggestioni dell’autrice, a partire dalla pittura di Piero della Francesca fino alle estasi di Santa Teresa d’Avila, tradotte mirabilmente in versi suddivisi in rapporto al loro elemento naturale d’appartenenza. Continue reading
Author: Francesco Bove
La poesia di Giovanni Testori. La raccolta dal 1965 al 1993
Finalmente è uscita una raccolta di “Poesie 1965-1993” di Giovanni Testori (Mondadori, 2012) che rende onore ad un intellettuale italiano ancora troppo sottovalutato rispetto al suo valore. Continue reading
Il seminario di Lacan sull’amore
La nuova traduzione del Seminario XX di Lacan, dal sottotitolo “Ancora” (Einaudi, 2011), è un tassello importante nel percorso dello psicoanalista francese. Un testo incentrato sulla differenza tra uomo e donna che si situa a livello del godimento. Un godimento fallico, quello maschile, un qualcosa che trascende il puro istinto fisico, quello femminile. Continue reading
Per ricordare Michel Petrucciani
Basta leggere le testimonianze del libro curato da Alessandro Bignami, guardare il film di Radford, ascoltare i vari interventi per capire la genialità di Michel Petrucciani. Michel Petrucciani, “Body and Soul” (Feltrinelli, 2012) è un’uscita editoriale importante perché fa luce su uno dei fenomeni più importante della musica jazz che, nell’arco di una carriera molto breve, è riuscito ad esprimersi con una forza di volontà che non ha eguali. Continue reading
Il profetico Durrenmatt e il fallimento di una banca
Un Durrenmatt del 1959 eppure tremendamente attuale. “Franco Quinto. Commedia di una banca” (Marcos Y Marcos, 2012) è una messa in scena profetica, necessaria oltre ad essere un capolavoro di farsa che spiazza di continuo il lettore. Continue reading
L’uomo nell’Olocene di Frisch
Ritorna nelle librerie “L’uomo nell’Olocene” (Einaudi, 2012) di Max Frisch, un libro originale che racconta del Signor Geiser di Basilea che decide, un bel giorno, di trascorrere la sua vecchiaia in Canton Ticino. Continue reading
“La cognizione del dolore”
Come ha precisato Gadda in una sua intervista RAI il titolo “La cognizione del dolore” (Garzanti, 2010) va inteso letteralmente: “cognizione” è quel procedimento conoscitivo che porta ad una determinata nozione. Un procedimento che può apparire amaro, lento, sofferto e può passare attraverso esperienze atroci della realtà. Un titolo che ha in sé un insegnamento morale ed è lontano da ogni sorta di felicità o illusione.
Si arriva al nucleo della storia passando per una descrizione dettagliata del Maradagàl, un paese sudamericano inventato, reduce da una guerra aspra con il Parapagàl. Un artificio che non nasconde nulla, nemmeno gli elementi più apertamente autobiografici. Gadda vuole “intorbidare le acque” ma sono evidenti i riferimenti al nostro paese, al suo privato e il suo Gonzalo non è altro che un alter ego di Carlo Emilio. Un uomo che non sente l’affetto di sua madre, che non ha conosciuto realmente la guerra, come il fratello morto, e cova dentro rancore. Si trova a raccontare il suo dramma esistenziale, a tratti, al suo dottore, non sopporta la bontà della madre verso i servi che si comportano da parassiti irriconoscenti e soffre una solitudine che non ha eguali.
Gadda non rinuncia all’ironia, sempre presente come negli altri suoi lavori, ma non ammicca al lettore, alcuni passaggi sono ostici e lirici, anche per via di un melange linguistico che unisce spagnolo, italiano e, a tratti, napoletano. Non c’è narrazione in prima persona, non è presente una classica confessione diaristica. C’è solo un meccanismo ben articolato, preciso, congegnato, che non lascia spazio ai sentimenti incentrandosi prettamente sullo stile, spesso volutamente artificioso e forzato.
Pubblicato a puntate tra il 1938 e il 1941 sulla rivista “Letteratura”, “La cognizione del dolore” fa la sua comparsa nelle librerie solo nel 1963 ed è, oggi, considerato come uno dei libri più importanti del Novecento italiano. Questa ristampa può essere un’occasione importante per conoscere un grande scrittore e un titolo fondamentale.
Carlo Emilio Gadda oltre a “La cognizione del dolore” è autore anche di “L’Adalgisa” e “Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana”. L’intera sua opera è raccolta nella prestigiosa edizione curata da Dante Isella nei volumi della collana Garzanti Novecento.
Autore: Carlo Emilio Gadda
Titolo: La cognizione del dolore
Editore: Garzanti
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 12 euro
Pagine: 210
Giancarlo Dotto elogia Carmelo Bene in un pamphlet
A dieci anni dalla morte di uno degli intellettuali e artisti più grandi del Novecento italiano, Giancarlo Dotto, suo amico e fedele collaboratore, tesse un “Elogio di Carmelo Bene” (Tullio Pironti Editore, 2012) commovente e sentito, che immerge il lettore in un viaggio breve ma intenso fatto di frammenti di ricordi, aneddoti e rivelazioni disarmanti. Continue reading