Di cosa parliamo quando parliamo di realtà

tirature10Un incontro ricco, quello che si è tenuto qualche giorno fa presso l’Università degli Studi di Milano, dove sono state presentate le edizioni 2010 di “Tirature” (Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori/ il Saggiatore) e del Master in redattore di editoria libraria. Due eventi riusciti e consolidati: “Tirature”, il periodico che fa il punto delle tendenze e delle dinamiche narrative moderne, è al suo ventesimo anno d’età; il Master si è configurato negli anni come punto di riferimento nella professionalizzazione della figura del redattore.

Numerosi e di spessore i relatori: il preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Elio Franzini, la docente di letteratura italiana contemporanea e moderatrice Giovanna Rosa, il ricercatore presso la stessa cattedra Bruno Pischedda, la consulente editoriale Rosaria Carpinelli, il docente di editoria e editore di Interlinea Roberto Cicala, lo scrittore e caporedattore di Nuovi Argomenti Mario Desiati, e il regista Silvio Soldini. Tutti riuniti per parlare del “New Italian Realism” (questo il sottotitolo di “Tirature 10”), ovvero quali sono gli elementi predominanti nella scena narrativa italiana attuale.

Sulla scia di un bestseller di qualche anno fa, “Gomorra“, di Roberto Saviano, del quale non si smette di parlare, il giornalismo d’inchiesta conosce una stagione particolarmente fortunata, evidenzia, tra l’altro, Pischedda.

Secondo Desiati lo scrittore si nutre sempre di realtà, parte sempre da un dettaglio della vita quotidiana rubando spesso la vita degli altri (per questo consiglia di stare alla larga dagli scrittori). Da qualche anno a questa parte si è assistiti a una profonda mutazione antropologica, alla quale gli scrittori non sono potuti rimanere indifferenti: il precariato, il cambiamento del paesaggio, i conflitti familiari sono alcune mutazioni…

Anche Cicala sottolinea come la letteratura, per dirla con le parole di Alessandro Piperno, non possa fare a meno di “saccheggiare la vita”. E se il linguaggio utilizzato è il dialetto, come nelle scelte di Gadda, Saviano o Niffoi, la realtà risulta addirittura palpitante. Soldini, che già nel film “Giorni e Nuvole” aveva toccato temi attuali e familiari, ritorna sull’importanza della realtà come calderone dal quale attingere storie che, se producono in lui una “scintilla” (agli antipodi formali con il brivido nabokoviano, ma sostanzialmente la stessa cosa) possono diventare oggetto di una sceneggiatura.

Gli elementi tratteggiati da Spinazzola nella nuova narrativa italiana sono molteplici e provocatori: innanzitutto questi nuovi scrittori non sono letterati puri, ma hanno forti interessi extra letterari; sono protagonisti e utilizzano l’io narrante ma non patiscono la nostalgia dei bei tempi andati. Inoltre, la lingua che utilizzano è una sorta di italiano per tutti, con un sostrato televisivo e tocchi di dialettismi, probabilmente in reazione alla pervasività dell’ango-americano imperante.

Tirature è una pubblicazione a cadenza annuale curata da Vittorio Spinazzola. Il primo numero risale al 1991: da allora ogni anno tratta un diverso genere letterario. I contenuti sono ricchi e diversificati: si analizza il mercato editoriale dell’anno in questione, si riflette sui dati di lettura e vendita, è insomma una visione a 360° sul mondo editoriale.

Aa.vv.
Titolo: Tirature 10

Editore: Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori/ il Saggiatore
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 23 euro
Pagine: 250