L’ingegner Cornaglia torna a deliziarci con i suoi versi satirici, questa volta affidandosi al metro dei poeti, l’endecasillabo. Con l’aiuto di Elio Laganà e del vignettista Vauro, Cornaglia ha costruito un vero e proprio poema cavalleresco eroicomico, la “Berlusconeide“ (Aliberti, 2010), opera immane che ci narra le incredibili avventure del Cavaliere, dalla sua nascita fino ad una probabile futura ascesa politica a presidente della repubblica. Prefazione di Filippo Ceccarelli
Come raccontare la vita di Berlusconi, in modo satirico e divertente, ma al tempo stesso preciso e dettagliato? Da quest’intento nasce la Berlusconeide, un’opera particolare, che si riallaccia ad un genere passato, quello del poema eroicomico, rivisitato in chiave moderna, facendo emergere le grandi forze e possibilità della parola e del verso in un mondo ormai totalmente dominato dalle immagini.
Un’idea bizzarra, quella di Cornaglia, che si concretizza in un libro strambo, affascinante e curioso, ma attento ad ogni particolare della vita del premier: dietro la stesura si cela un lavoro minuzioso di studio e di reperimento di informazioni, fatti e particolari, sempre reali e dimostrabili, troppo spesso taciuti o dimenticati.
La Berlusconeide si compone di ventitrè canti in distici che celebrano le gesta del Cavaliere, dalla sua nascita nella Milano del ’36, fino ai giorni nostri e si spinge ancora più in là, in un possibile 2013, quando il Silvio nazionale diventerà anche presidente della repubblica. Nel poema non manca niente dalla vita privata fatta di famiglia ed avventure galanti, a quella pubblica, tra imprese edili e televisive, traffici illeciti, processi, scese in campo politiche, cadute e risalite. Non mancano nemmeno i particolari, le battute, le barzellette, le canzoni, gli inganni e le gesta eroiche che il Cavaliere ha compiuto durante la sua inimitabile esistenza.
Ogni verso sapientemente costruito è corredato da una satira pungente, che cerca con l’originalità della scrittura, con l’aiuto delle note rimate di Elio Laganà e le vignette di Vauro, nonché l’ottima prefazione di Filippo Ceccarelli, di aprire gli occhi agli elettori sulle frodi, sugli inganni e soprattutto su un progetto politico sempre più antidemocratico che il Cavalier Berlusconi propina agli italiani da quasi vent’anni.
“Disgusto, infine, quanto si conviene./A Te, mio amato Popolo italiano,/che, udendo le ingannevoli Sirene/ di Tivù e Stampa schiave del Caimano,//continui a dar fiducia alla promesse/ di un figuro che mai le manterrà/ e ti abbandoni contro il tuo interesse,/ a sogni di irreal felicità”.
Carlo Cornaglia, (Torino, circa settant’anni fa), dopo una vita da top manager, ha deciso di sacrificare un po’ di sabauda sobrietà per la sua passione: la satira in versi. Il suo primo libro, in ottonari, Sua Presidenza, esce nel 2002 per Cet. Seguono Qui finisce l’avventura, milioni e strafalcioni di Silvio Berlusconi (Nutrimenti, 2004), Novanta personaggi in cerca di pudore (Traccediverse, 2006) e Il grande gioco dell’oca della politica italiana (Robin, 2007). Ha collaborato con la rivista «Giudizio Universale» e collabora con «MicroMega». È regolarmente ospite del blog di Marco Travaglio per l’editore Chiarelettere, che ha riportato le sue poesie nell’agenda Voglio scendere del 2010.
Elio Laganà, informatico, sindacalista e interista, è stato autore di indimenticabili vicende verosimilmente vissute per mitiche testate femminili come «Lancio», «Confidenze», «Dolly», «Ragazza In» e ha collaborato con «La Settimana Enigmistica », classificandosi primo a un concorso interno per realizzatori di rebus. Nonostante si dica che sia un po’ tirato, non ha mai venduto quella medaglietta d’oro e la tiene ancora nel cassetto, insieme a tanti versi scritti senza maschera.
Autore: Carlo Cornaglia con Elio Laganà
Titolo: Berlusconeide Poema Cavalleresco
Editore: Aliberti
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 16,50 euro
Pagine: 535