“Racconti bonsai”

racconti-bonsaiOpera prima della scrittrice bresciana Laura Sberna, “Racconti bonsai” (Edizioni Sabinae, 2009) nasce dall’idea originale dell’autrice di mettere insieme pensieri e riflessioni sui vari temi della vita; la felicità, l’infelicità, l’educazione, l’amore, il denaro, la salute, i rapporti umani e il rapporto dell’uomo con il Divino sono alcuni degli argomenti sui quali sofferma la sua attenzione.

Molto simili a dei racconti Zen da cui traggono la loro ispirazione, ciascun racconto cerca, pur nella sua brevità, di lasciare ben impresso nella mente un saggio insegnamento.

Per realizzare i suoi racconti l’autrice prende spunto da tematiche di vario genere, cristiane e spirituali, facendo spesso riferimento alle filosofie orientali sapientemente mescolate a valori cristiani importanti. Molteplici sono i riferimenti e le citazioni fatte al Vangelo, alle confessioni di Sant’ Agostino e alla Regola di San Francesco, ai Veda Indiani, ai Sutra Buddisti e ai racconti Zen; c’è anche un esplicito richiamo ad autori come Gibran, a poeti come Tagore, Coelho, Neal Donald Walsch ed infine a Gandhi.

Un libro che per alcuni aspetti può considerarsi quasi autobiografico, come ha rivelato la stessa autrice, perché in esso cerca di trasferirvi valori di vita fondamentali e necessari che più di altri la rappresentano. Ciascun racconto ci appare come “un balsamo per l’anima” perché al suo interno contiene una perla di saggezza, un insegnamento, un obiettivo verso cui tendere, lasciando sempre al lettore lo spunto necessario per seguire la propria strada e compiere una personale e libera riflessione; la fine di ogni storia rappresenta senza dubbio la parte più significativa dell’intero racconto.

Un libro interessante da gustare in ogni parola, da leggere e rileggere più volte col sorriso sulle labbra; un piacevole compagno di viaggio da tenere sempre con sé, che illumina i pensieri sciogliendo a volte alcuni interrogativi sulla vita.

Racconti che conciliano “fantasia e precetti di antica e moderna saggezza”.

Haikuju era inserito nella comunità dei monaci da alcuni anni. Aveva un carattere impulsivo e permaloso, che provava a domare meditando a lungo. Frequentava maggiormente i confratelli più mansueti: sperava, in questo modo, di imparar da loro l’arte della tranquillità e della tolleranza. Studiava attentamente i loro atteggiamenti, le loro parole, i loro sguardi, le loro reazioni ai torti subiti. A volte li metteva lui stesso alla prova, provocandoli apertamente e rimaneva stupito della loro grande capacità di saperlo sempre perdonare. Perdonare era sempre stato difficile per lui che faticava pure a dimenticare sgarbi ricevuti, anche se lievi. Si confidò con il suo maestro: da anni sono tuo discepolo, eppure mi sento molto indegno. Faccio ancora tanta fatica a perdonare. Non riesco a trovare una buona ragione per poterlo fare con tutti. Puoi tu darmene una universalmente valida? Per dono! Rispose subito il maestro.”

Laura Sberna nasce a Brescia nel 1961, città nella quale vive lavorando come insegnante. Ha frequentato la Scuola Holden di Torino fondata da Alessandro Baricco e partecipato a numerosi concorsi letterari pubblicando su diverse antologie molti dei suoi lavori, alcuni dei quali anche a carattere ironico: “Atmosfera in Valle Spluga”, “Cascate”, “Confessioni di un notebook”, “Chiaroscuro” e “A pesca di ricordi e di emozioni”.

Autore: Laura Sberna
Titolo: Racconti bonsai
Editore: Edizioni Sabinae
Anno di pubblicazione: 2009
Pagine: 85
Prezzo: 13 euro