Sessantanni di silenzio, di dolore interiore, fino a oggi Eno Mucchiutti ha tenuto per se l’orrore dei campi di concentramento. Lui cantante lirico, deportato in 4 campi, schiavizzato dalle SS a lavorare nelle miniere, è un sopravvissuto, lui è un uomo che non si è arreso e che grazie al dono della sua voce si è salvato, soffrendo le pene dell’inferno. Eno racconta la sua storia di deportato numero 98748 nel libro “Il cantante del lager” (Nuovadimensione, 2010).
Prima nel campo da dove è fuggito in Austria, poi dopo essere stato ripreso per undici mesi è stato nei vari campi di Dachau, Mauthausen, Melk ed Ebensee, dove ha conosciuto tante persone che grazie al dono della sua voce, lo hanno aiutato. Si perché grazie alla passione dei tedeschi per la musica, Eno è riuscito in certi istanti a sopravvivere, a cavarsela meglio di altri e non fare un brutta fine.
Racconta di un concerto fatto per i deportati, della misera ricompensa che alla fine non aveva il coraggio di tenere mai per se, un uomo dall’animo gentile, forte e generoso. In queste pagine si sente il dolore e l’orrore che ha vissuto, ma anche la forza d’animo di un grande artista, che ha creduto sempre in se stesso e non si è lasciato andare. Certo non si può parlare proprio di fortuna, ma in qualche occasione la sorte gli è stata favorevole.
L’essere un cantante, spesso lo ha salvato dalle botte, che volevano dire quasi morte, lo ha aiutato ad avere qualche amico in più, ma di certo ha assistito a scene orribili, indescrivibile che segnano l’animo umano, ha perso in quei campi tanti amici. Eppure in queste pagine lui li ricorda sempre positivamente. A novantenni compiuti Eno vuole finalmente condividere la sua verità, di quegli undici mesi di prigionia, che alla fine gli sono costati una grande carriera da tenore, si perché dopo lui ha ripreso a cantare, ha avuto grandi successi e condiviso il palco con artisti famosi come Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Maria Callas e moltissimi altri cantanti di fama mondiale nei principali teatri italiani e internazionali.
Ma in cuor suo sa che quell’esperienza orribile gli ha anche rovinato la voce e che quindi gli ha precluso in parte la sua carriera, ma lui da triestino forte e caparbio è andato avanti e oggi come allora con fierezza mette a nudo le sue paure e la sua verità.
Il volume è a cura di Marco Coslovich, insegnante, studioso e ricercatore di storia contemporanea.
Eno Mucchiutti, baritono con una carriera di ben 31 anni, si considera un sopravvissuto da quando, nel 1945, a Ebensee, ha vissuto la liberazione per mano dei soldati americani. Deportato politico nel 1944, deportato numero 98748, racconta le sue memorie con una lucidità e una chiarezza difficili da trovare. Ci accompagna dentro ai segreti e alle atrocità del campo di Melk, ancora poco conosciuto dalla storiografia.
Autore: Eno Mucchiutti
Titolo: Il cantante del lager
Editore: Nuovadimensione
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 14 euro
Pagine: 144