“Le ho mai raccontato del vento del Nord? Quando tengo la finestra aperta è insopportabile. (…) Non riesco a dormire, stasera.”. In una email c’è il titolo del romanzo “Le ho mai raccontato del vento del Nord” (Feltrinelli, 2010) di Daniel Glattauer, traduzione di Leonella Basiglini. In una città austriaca, forse Vienna, Emmi Rothner e Leo Leike conducono ciascuno la propria vita. Lei sposata con un musicista e due figliastri di cui occuparsi, lui psicolinguista all’università reduce da una relazione finita male.
Emmi e Leo entrambi colti, sono due accaniti navigatori che si incontrano casualmente nel mare magnum di Internet grazie ad una e di troppo digitata da Emmi in un indirizzo. Da qui parte un’appassionante relazione epistolare fatta di frasi ironiche, giocose, mai banali che piano piano diventano passionali, perché nel corso del tempo i due protagonisti si rendono conto di non poter più fare a meno di questo colloquio virtuale. E-mail che diventano un’ossessione, giorno dopo giorno, notte dopo notte “perché una donna felicemente sposata, ironica, spiritosa, ci tiene tanto a sviscerare questioni così personali con uno sconosciuto?”, “Leo, siamo sinceri: io per lei sono un’immagine della fantasia…“. Eppure senza essersi mai incontrati e mai rivolti la parola Leo ed Emmi finiscono inevitabilmente per innamorarsi. E quando decidono di incontrarsi, per capire se il loro rapporto può avere un seguito, uno dei due non si presenta all’appuntamento forse per paura della realtà, della delusione, chissà.
Daniel Glattauer ha scritto Gut Gegen Nordwind nel 2006 e il romanzo è diventato immediatamente un caso letterario in Germania dove ha venduto più di 750mila copie. Evidentemente molti lettori, giovani e meno giovani, appassionati di Internet, Facebook, Twitter e chat varie, si sono rispecchiati in questa favola moderna che in fondo non racconta nulla di nuovo. Era già accaduto nel 1740 con Pamela, o la virtù premiata di Samuel Richardson, nel 1775 con Le relazioni pericolose di de Laclos, nel 1774 con I dolori del giovane Werther di Goethe, tutti romanzi epistolari. Naturalmente il libro di Glattauer non si può paragonare a questi capolavori della letteratura di tutti i tempi, però bisogna riconoscere all’autore una particolare bravura o malizia nel creare l’atmosfera complice che nasce tra Leo ed Emmi. Atmosfera che diventa incandescente man mano che si prosegue nella lettura “ogni volta che ricevo una sua e-mail, mi batte forte il cuore”, “non sono felice perché… lei non c’è.”, “Per essere felice ho bisogno delle e-mail di Leo“.
Ma veramente ci si può far rubare il cuore da una persona che si conosce solo attraverso ciò che ci scrive? “Mi sono innamorato delle sue parole“. Aspettare con trepidazione davanti al Computer che arrivi il messaggio atteso da ore, giorni… che ci sia posta per te… “Emmi, Lei è come una seconda voce dentro di me che mi accompagna durante la giornata. Ha trasformato il mio monologo interiore in un dialogo”. Può nascere un feeling sentimentale tra due sconosciuti? Può una persona mai vista intuire i tuoi pensieri più nascosti? E cos’è a questo punto il tradimento? “È una e-mail? O una voce? O un odore? O un bacio?“. Sono parole leggere ma che pesano come macigni.
Nel XIV Secolo la passione amorosa tra Paolo e Francesca scoppiò grazie alla lettura condivisa del libro che narra l’amore tra Lancillotto e Ginevra “Galeotto fu il libro e chi ‘l scrisse”, nel 2010 il Computer è lo strumento complice che per diletto fa innamorare Leo ed Emmi. È l’amore ai tempi di Internet virtuale ma non per questo meno romantico e travolgente, sublimato dalla distanza, tant’è vero che Glattauer confortato dal successo del suo primo libro, nel 2009 ha pubblicato il seguito del romanzo. La domanda ora è d’obbligo: riusciranno finalmente i nostri eroi ad incontrarsi? Perché forse incontrarsi sarebbe la migliore ricetta contro il vento del Nord…
“Emmi mi scriva. Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è come baciare con la mente”.
Daniel Glattauer è nato nel 1960 a Vienna. Dal 1985 lavora come giornalista e dal 1989 scrive per il quotidiano austriaco Der Standard. Grande ed immediato è stato il successo di Gut gegen Nordwind tradotto in 21 paesi e diventato radiodramma e opera teatrale. Nel 2009 è stato pubblicato il seguito del romanzo, Alle sieben Wellen che ha riscosso altrettanto successo.
Autore: Daniel Glattauer
Titolo: Le ho mai raccontato del vento del nord
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 16 euro
Pagine: 192