In “Un uomo solo” (Adelphi, 2009) di Christopher Isherwood, vengono raccontate in sintesi le ultime 24 ore di vita di George maturo professore inglese, presso il San Tomas College, trapiantato da molti anni in California.
George si sveglia nella sua casa situata in Camphor Tree Lane a Los Angeles “È un tiepido mattino grigio dell’inverno californiano, il cielo è basso e ammorbidito dalla nebbia del Pacifico“. Il luogo negli anni Venti del ventesimo secolo era considerato alternativo e snob.
Dopo il “Grande Cambiamento” avvenuto alla fine degli anni Quaranta “quando i veterani della seconda guerra erano sciamati dall’Est con le loro fresche spose alla ricerca di nuove e più prolifiche terre dove generare”, invece è abitato dai tipici esponenti della middle class americana, famiglie perfette che nascondono drammi inconfessati. Siamo nel 1962 in piena Guerra Fredda, incombe sulla nazione statunitense la crisi missilistica tra l’isola di Cuba e la potenza USA e George ha appena perso in un incidente d’auto il proprio compagno di vita Jim. Egli è distrutto dal dolore ma non lo manifesta apertamente, è tutto sottotraccia, taciuto anche a se stesso conservando un perfetto aplomb britannico.
Christopher Isherwood scrisse “A single Man“ nel 1964 quando era poco più che sessantenne, ispirandosi alla sua storia d’amore con il pittore e ritrattista Don Bachardy, con il quale ha vissuto dal 1953 fino alla morte. Il romanzo dedicato all’amico Gore Vidal, venne pubblicato in Italia per la prima volta nel 1981 dalla Casa Editrice Guanda ed ora è stato rieditato da Adelphi che a partire da questo volume sta ripubblicando l’opera omnia dell’autore inglese.
Leggere questo splendido romanzo, quasi un addio al passato che il protagonista si regala nel suo ultimo giorno di vita è come sfogliare un album di fotografie. Scorrono pagina dopo pagina una sequenza di scatti: il risveglio di George “Il risveglio comincia con due parole, sono e ora”, il suo arrivo al Campus nel quale insegna, la sua lezione dove parla di nascoste paure razziste, la visita in ospedale ad una vecchia amica che sta per morire, la palestra e la sauna. Oltre ad altre scene come la cena a casa di Charlotte, che si lascia andare con la bottiglia perché il marito l’ha appena abbandonata e alla fine la nuotata notturna nel vasto Oceano Pacifico insieme ad un suo studente di nome Kennie. Il lettore comprende facilmente che George è un uomo che vuole essere solo anche perché è straniero, è gay, è un intellettuale nella materialista America. Ma i suoi minimi gesti ed espressioni tradiscono la sua amarezza mentre il ricordo dell’amato compagno Jim aleggia intorno a lui circondato da panorami che ricordano i dipinti particolari di Edward Hopper, la cui caratteristica è quella di ritrarre uomini e donne nella loro totale incomunicabilità accentuandone la solitudine.
Proprio nel periodo nel quale Isherwood scrisse “Un uomo solo”, negli Stati Uniti, ballare tra uomini era considerato un reato da punire con il carcere e l’omosessualità era vista come una malattia da curare dallo psichiatra, come avviene nello splendido melò del 2002 Lontano dal Paradiso film scritto e diretto da Todd Haynes. Quindi Isherwood vuole comunicare a chi legge come sia difficile essere gay in una società omofobica ma soprattutto il suo è un gioco di immaginazione nel quale si domanda: cosa farei io se il mio compagno di vita Don venisse a mancare? Si sopravvive ad un grande lutto? Quanta influenza ha nella nostra vita l’amore?
Da A Single Man è stato tratto nel 2009 l’omonimo film attualmente in programmazione nelle sale, riuscitissimo debutto dietro la macchina da presa dello stilista Tom Ford. La recitazione convincente, misurata, elegante e credibile di Colin Firth nella parte del protagonista, gli è valsa la Coppa Volpi come miglior attore protagonista all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Christopher Isherwood è nato a Wybersley Hall, High Lane nel nordovest dell’Inghilterra il 26 agosto del 1904, figlio di proprietari terrieri ed è morto a Santa Monica il 4 gennaio del 1986. A scuola incontra Wystan Hugh Auden, che diventa inizialmente il suo amante e poi il suo amico più caro. Studia alla University of Cambridge. Auden e Isherwood viaggiano molto insieme prima in Cina e poi negli USA dove Isherwood si stabilisce definitivamente precisamente in California e nel 1946 ottiene la cittadinanza americana. Viaggio in una guerra (con W.H. Auden) è stato pubblicato nel 2007 da Adelphi.
Autore: Christopher Isherwood
Titolo: Un uomo solo
Editore: Adelphi
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 16 euro
Pagine: 148