Il volume “Il patto che ci lega. Per una coscienza repubblicana” (Il Mulino, 2009), propone una selezione dei maggiori interventi pubblici che il Presidente Napolitano ha effettuato in questa metà di settennato. Sono trascorsi esattamente tre anni e mezzo dal giorno dell’elezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica avvenuta il 10 Maggio 2006. Da questo evento nasce il libro di Giorgio Napolitano.
Lo storico e politologo Pombeni nella prefazione della collazione dei discorsi del Presidente definisce la posizione di Napolitano come “fortemente simbolica: nessuna magistratura gode di altrettanta solitudine negli oneri e negli onori”. Non solo ma il Presidente in tutti i suoi interventi prosegue Pombeni richiama tutti gli italiani a “un concorso di volontà più forte di tutte le ragioni di divisione» quindi ad “un operante patriottismo costituzionale”. Il volume è diviso in cinque sezioni: la prima è dedicata al messaggio che Napolitano fece il giorno del suo giuramento, messaggio che si può definire discorso programmatico nel quale ribadì il senso della sua missione cioè quella di aiutare e traghettare il paese a completare la sua transizione politica verso “una matura democrazia dell’alternanza” come egli stesso la definì.
Le restanti sezioni sono Parlando agli italiani, contenenti i messaggi di fine anno dove esorta noi cittadini a guardare lontano, a saper cogliere l’occasione delle riforme e l’auspicio che dalla crisi possa uscire un Paese migliore; La storia dedicata agli interventi legati ad una ricorrenza, i caduti dell’eccidio di Cefalonia, la strage compiuta durante la II Guerra Mondiale sull’isola greca da reparti dell’esercito tedesco ai danni dei soldati italiani dopo l’8 Settembre ’43, La Festa di Liberazione, i caduti di El Alamein in Africa nel ’42, il 4 novembre in occasione delle celebrazioni del novantesimo anniversario della fine della I Guerra Mondiale nel 1918 ed infine il Mezzogiorno e l’unità d’Italia. Le ultimi due sezioni sono dedicate ai messaggi per le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice nel giorno della Memoria istituito il 9 Maggio per non dimenticare ne rimuovere ed alimentare la cultura della legalità, ed infine La Costituzione, le Istituzioni, il Paese.
Il titolo del volume, che è stato presentato al Presidente Napolitano il 25 Novembre scorso durante un’udienza al Quirinale, ha un forte valore simbolico, infatti il Presidente parlò di patto che ci lega proprio durante il messaggio alle Camere riunite il giorno del suo insediamento il 15 Maggio 2006. Questa sua espressione racchiude in se il senso della sua presidenza. La Repubblica è strettamente unita alla Carta Costituzionale e questo legame deve essere continuamente rinnovato perché la storia che ci riguarda ha una matrice comune, inoltre la nostra Repubblica, e di questo Napolitano ne è convinto assertore, necessita di un continuo discorso politico che la sorregga e che la unisca. Da qui il ruolo di pedagogo di Napolitano il quale si rende conto che la Costituzione, la Repubblica e le elementari regole per una civile convivenza sono alla base di tutto.
Il Presidente nella sua veste di uomo super partes, è seriamente preoccupato per la cesura che, inutile negarlo, si è verificata da anni nella società italiana, questa preoccupazione traspare in tutti i suoi discorsi ufficiali. La Costituzione precisa “va presidiata e di continuo calata nel divenire della società italiana e anche della società internazionale”. In questo bilancio di metà mandato attraverso i suoi interventi, il primo Capo dello Stato che abbia fatto parte del Partito Comunista Italiano non si stanca di esortare il popolo italiano “a un concorso di volontà più forte di tutte le ragioni di divisione» che si fondi “sulla grande vitale risorsa della Costituzione repubblicana”, anche se avverte Napolitano “un adeguamento è maturo, necessario” perché “nessuna delle forze politiche che parteciparono all’elaborazione della Costituzione e che si contrapposero aspramente all’indomani della sua entrata in vigore è rimasta in vita uguale a se stessa“.
Il Patto che ci lega è quindi la Costituzione Italiana entrata in vigore il 1 Gennaio 1948, la quale per il nostro Presidente della Repubblica rappresenta la nostra Patria.
Giorgio Napolitano è nato a Napoli il 29 Giugno 1925. È l’undicesimo Presidente della Repubblica Italiana. In precedenza era stato Presidente della Camera dei Deputati nell’XI Legislatura nel 1992 e Ministro dell’Interno nel Governo Prodi I nel 1996, nonché deputato dal 1953 al 1996 e Senatore a vita dal 2005.
Autore: Giorgio Napolitano
Titolo: Il patto che ci lega. Per una coscienza repubblicana
Editore: Il Mulino
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 15 euro
Pagine: 232