“Un’altra Julia” (Historica, 2009), di Cinzia Pierangelini, è una sorta di lunga novella che, seppur tinteggiata di elementi lirico-fantastici, a tratti ricorda la durezza del Verga, del quale si evince la forte influenza. È una storia di Sicilia, di terra bagnata dal sudore del lavoro e di possedimenti preziosi più dell’oro, di matrimoni combinati e di male verità di paese che strisciano di lingua in lingua, dimentiche di una qualsiasi cristiana pietà.
La scrittrice siciliana racconta, con magistrale bravura, la storia di Nitto, uomo gretto e avido, il quale, ettaro per ettaro, ha messo in piedi le sue ricchezze, a cui è attaccato più di ogni altra cosa. La nascita di una nipote, Leda, sembra poter favorire, attraverso un matrimonio combinato con il giovane Tindaro, figlio di un altro proprietario terriero, l’espansione del suo latifondo. Ma un evento tanto strano quanto drammatico segneranno il futuro tanto dei due sposi promessi quanto di Nitto stesso, perso a tal punto dietro al suo desiderio di possesso da perdere ogni cosa, persino la ragione stessa.
L’utilizzo di un linguaggio gradevolmente lirico, ravvivato da tratti dialettali che rendono più vero il racconto, e le particolare descrizioni dei paesaggi siciliani, che a tratti sembrano quasi pennellati per la loro icasticità, scuotono l’animo del lettore, lasciandolo senza parole. Ne è un esempio lampante la variopinta descrizione della città di Palermo e del suo effetto su uno dei protagonisti, Tindaro, ivi giunto poco più che giovincello: “La città se lo prese come un’amante lubrica e indecente, suggendogli l’anima non ancora formata. Gli si offrì ammantata di seta e merletti, ornata di vestigia e progresso, nuda di sole, bagnata di mare, parata di musica, spettacoli e buttane: in un tripudio di gente, colori, forme e lingue dal sapore magico e di sguardi azzurri o neri come la pece; gli si strusciò addosso come una gatta in calore, artigliandolo con le zampe di velluto e occhi di brillante, gli entrò sottopelle battendo al ritmo del suo stesso cuore. Infine lo partorì, nuovo, diverso: un signorino di bell’aspetto, viziato, lussurioso e spendaccione“.
L’unica pecca di un libro da leggere tutto d’un fiato sta nel titolo che, ad una prima lettura, non sembra avere niente a che fare con la trama del racconto. Solo un lettore attento potrà cogliere nella dedica “Dedicato a Julia Pastrana” la chiave di volta per risolvere l’insensato dilemma.
Cinzia Pierangelini, violinista e docente, è nata a Messina dove vive. Scrive dal 2004 ed esordisce l’anno successivo con la raccolta di racconti “Dall’ultimo leggio“, cui seguono i romanzi “Eraclito e il muro” (2008), “Draghia” – romanzo fantasy per ragazzi – (2008), ” ‘A jatta” (2008), “Il professor Scelestus” – romanzo per ragazzi – Ed. La penna blu (2009). Suoi lavori vincitori di premi e selezioni sono stati pubblicati su antologie e riviste letterarie.
Autore: Cinzia Pierangelini
Titolo: Un’altra Julia
Editore: Historica
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 7,90 euro
Pagine: 116
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