Ci sono libri e fumetti che criticano la guerra, altri che la esaltano; a volte la descrivono come un inganno e altre volte come un’eroica necessità. Per ogni pagina scritta a favore ne esiste un’altra contro. “L’altra parte” (Planeta DeAgostini, 2009) rientra invece in una categoria più difficile da individuare, forse perché l’argomento che tratta è troppo delicato, perché questo è un fumetto che la guerra te la butta addosso senza risparmiarti nulla.
Ti fa vedere e ti racconta quel poco che l’autore ha capito sulla natura del conflitto e ti lascia l’ingrato compito di dare un giudizio.
Le domande che questo albo pone sulla guerra in Vietnam sono molte, ma risposte non ce ne sono. La storia di un giovane americano mandato a difendere un paese lontano dal comunismo si specchia nel cammino di un ragazzo vietnamita che vuole difendere il suo paese dall’invasore. Sono soldati come migliaia di compagni uguali a loro, partiti per compiere il loro dovere e costretti a fare il peggio per portare a casa la pelle. Questo fumetto racconta la guerra che accomuna tutti i soldati, quella cosa brutta da dire perché usa parole come sbudellato, bruciato, dissanguato, deformato, accecato, azzoppato, orfano, mutilato, vomitato, impazzito e le sue mille altre manifestazioni; nelle tavole di “L’altra parte” trovate tutto questo, nudo e crudo, senza eroi e senza gloria, senza colpevoli e senza giustizia.
Questo è un fumetto che ognuno, secondo la propria sensibilità, può apprezzare per ragioni diverse, così come può decidere di rifiutarlo o non dargli peso a priori. Per chi deciderà di affondare un poco le mani nel fango, “L’altra parte” offre soddisfazione sia nella sceneggiatura che nel disegno. I testi dell’autore sono efficaci ed essenziali, si lasciano andare in dialoghi e descrizioni dove necessario, altrimenti lasciano spazio alle immagini di Cameron Stewart, curatissime in quanto a dettagli e pulizia del tratto, riempite a colori pieni da Dave McCaig, impeccabile. Il risultato finale è un albo tecnicamente notevole sotto ogni aspetto, una gioia per gli occhi e una doccia ghiacciata per il cervello.
Gli appassionati di fumetto bellico potrebbero notare una certa somiglianza con le classiche testate popolari dedicate alla seconda guerra mondiale. In effetti l’impaginazione è regolare e le vignette rispettano gli spazi, il tratto è pulito e realistico, come da manuale. Ciò che allontana “L’altra parte” dal fumetto tradizionale è l’utilizzo di inserti onirici nella narrazione, immagini fantastiche tra l’allucinazione e l’allegoria che portano lontano dagli standard del fumetto popolare, raramente arricchito da invenzioni simili.
Per “L’altra parte” (Planeta DeAgostini, 2009) Aaron ha studiato a fondo il Vietnam della guerra, soprattutto basandosi sul libro “Nato per uccidere” (Bompiani, 1999) di Gustav Hasford, famoso per aver ispirato il film “Full Metal Jacket” di Stanley Kubrik. Stewart ha invece elaborato lo stile grafico del fumetto direttamente in Vietnam, visitando i luoghi della guerra.