Libro senza Ogm, strutto, zucchero,, glutine, lattosio e uova. Contiene pagine ricche di antiossidanti e aloe vera. Verosimile e presunta. Testato su pelli, occhi e stomaci sensibili. Così si presenta il libro di Igor Righetti “Felici come mosche in un paese di stitici” (De Agostini, 2009). Un testo divertente ironico, tagliente, profondamente vero che scandaglia vizi, virtà e privilegi del Belpaese. Un libro non facile da leggere, almeno è la provocazione scherzosa che lancia lo stesso autore, avvertendo i lettori che leggere queste pagine “corrisponde a tre anne di sedute dallo psicoanalista“.
Italia, un paese schizofrenico. L’autore ci rivela un paese che, malgrado siano sotto gli occhi di tutti le inadempienze e i ritardi rispetto all’Europa, è ancora profodamente osannato. Un paese che “non mi sforza neppure di sembrare normale. Un paese intollerante a tutto, non soltanto al glutine e al latte, dominato dall’ansiolitico e dall’antidepressivo“. E allora l’ironia combatte tutti i mali. Igor Righetti imposta un libro che fa ridere il lettore ma lo fa anche pensare, meditare sul paese in cui sta vivendo tra contraddizioni e “malefatte”. E lo pone come un rimedio alla follia del quotidiano, una “valida alternativa alle sedute dallo psicologo“.
Particolarmente attraente e sfiziosa è l’apertura del libro e il gioco che l’autore fa con il suo lettore ideale. Igor Righetti trascina infatti il lettore in un percorso di lettura che una volta scelto ed accettato difficilmente si escluderà. Si disegna quindi una sorta di ipnosi del lettore con “le pagine dell’ansiolitico”. Un libro che scorrei fluido, non noioso, graffiante e alcuni tratti perfido. E, malgrado il tu riservato a tutti i protagonisti citati durante il percorso, profondamente spietato.
Igor Righetti nato a Grosseto il 26 Giugno 1969 è giornalista professionista dal 1995, autore e conduttore radiotelevisivo, docente di Giornalismo, Linguaggi radiotelevisivi, Infotainment, Comunicazione pubblica e d’impresa in numerose università pubbliche e private, massmediologo, saggista, attore. La sua attività è rivolta al mondo della comunicazione: quotidiani e periodici, editoria, docenze universitarie e formazione manageriale sulla comunicazione pubblica e d’impresa, new media, creazione e conduzione di programmi e format radiotelevisivi, multimedialità, cinema e fiction. Nel 2003 ha sdoganato la “comunicattiveria” attraverso il progetto crossmediale (radio, tv, Internet, editoria, musica e carta stampata) denominato “Il ComuniCattivo”. A tutt’oggi sono 20 gli universitari che hanno fatto tesi di laurea sul programma, sul suo linguaggio, sulla sua creatività e sul suo modo di fare infotainment (informazione e intrattenimento). Il suo stile di conduzione ricorda gli anchormen anglosassoni; Righetti, infatti, per questo suo modo di comunicare viene definito il “David Letterman italiano”.