Viviamo in un mondo di vecchi. Stefano Benzoni, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, affronta il tema nel suo ultimo lavoro “I giovani non esistono” (Isbn, 2009). Un pumphlet ironico, spietato, lucido.
Una riflessione sul fenomeno che più trasforma la società, modifica mode e costumi, sceglie i palinsesti tv, manda in crisi le maggioranze. Un’analisi sui “vecchi” che “resistono nel fortino della loro pensione contornati da nuovi oggetti per il piacere, lubrificati e scintillanti, progettano il loro futuro a scapito di quelli che restano, parlano molto dei giovani“.
Italia, una società vecchia. Quando si fa un’analisi di questo tipo e su un argomento così delicato, i numeri possono fare la differenza. E le cifre, a volte, sono inesorabili. Oggi nel Belpaese ci sono 138 ultrasessantenni ogni 100 giovani e tra vent’anni saranno 220. I giovani sono “il discorso di una società di vecchi alle prese con un grave crisi d’identità”; crisi che invece agevolare le nuove generazioni offre maggior valore, quasi una chance di rivincita, alle vecchie. L’autore analizza la vecchiaia nel suo lato più nascosto, nel suo essere l’unica vera “controcultura“, in cui si diventa vecchi “quando si mettere di cercare di essere fighi“.
“Del doman non v’è certezza“. L’età non fa sconti, è malvagia, cruda, profondamente reale. L’età, come afferma Benzoni, “è una delle dimensioni fondamentali attraverso cui descriviamo la realtà“. Quella che spesso ci sfugge e che copriamo sotto chili di cerone e operazioni di lifting. L’autore in questo suo piccolo saggio è chiaro: ci svela come i “baby boomers, una volta <<inventati>> i giovani, si aviino ora a distruggerli“. Distruggendo, così, “il rapporto tra consumatore, possesso, identità su cui si basa il nostro aspetto sociale opulento“. Alla fine di tutto ciò “sarà un bel casino“.
E malgrado le battute di Homer Simpson “i vecchi non hanno bisogno di compagnia. Dovrebbero solo essere isolati e studiati per capire che nutrienti e sostanze hanno che potremmo usare per il nostro uso personale”, i giovani stanno perdendo la sfida. E non hanno più la maturità per diventare vecchi, nel modo giusto.
Il libro è arricchito da “Art-rosis“, un inserto fotografico a cura di Luca Cerizza.
Stefano Benzoni (1972), neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, vive e lavora a Milano. È autore di Nove domande sulla coscienza (2000) e Il presente discontinuo (2004). I giovani non esistono è il suo secondo libro per Isbn, dopo Psychofarmers, scritto nel 2005 insieme a Pietro Adamo e ristampato nel 2006. Errata corrige: le fotografie alle pagg. 8-9 dell’inserto fotografico curato da Luca Cerizza, raffiguranti alcuni anziani invitati a una mostra di Diego Perrone, sono di Emanuele Biondi
Voto: 6,5
Autore: Stefano Benzoni
Titolo: I giovani non esistono. Viaggio allucinante nel mondo dei vecchi
Editore: Isbn
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 14,50 euro
Pagine: 153