“L’infelicità perfetta“ (Società Editrice Fiorentina, 2009) ci conduce attraverso microracconti di poche righe, mottetti e massime al teorema che Marco Ciaurro vuole portare alla luce: l’irrealizzabilità di una felicità pura. Una lunga cavalcata nella cultura occidentale, fatta con microracconti di poche righe. La compattezza di una scrittura frugale, sempre lucida e impietosa, dove la morte va spesso incontro ai protagonisti in modo paradossale e ambiguo. VIDEO INTERVISTA/Le parole dell’autore
Quello dell’autore è un gioco colto, capace di stupire ed emozionare nel ricondurre tutto ad un minimalismo visivo e sonoro. Una forma letteraria poco usata, dal sapore esotico e poco conosciuta nel nostro paese ma brillante proprio nell’alternanza di topoi e registri linguistici.
Si intrecciano storie apparentemente senza un filo comune, le concatenazioni anche quando sembrano essere più visibili si dilatano in microcosmi a se stanti. Sullo sfondo però rimane, immobile come un qualcosa di innato e ancestrale, l’immagine dell’uomo nella sua struttura di essere imperfetto e fragile.
Tutto è asciutto in questo viaggio per immagini, la prosa – ora poetica, ora filosofica, ora giornalistica – coglie o cerca di cogliere il senso stesso della vita, complesso nella sua semplicità.
Ma c’è ironia in tutto questo, come se la scrittura veloce e immediata possa lasciare mille porte aperte in cui riflessione e sorriso si alternano, si sovrappongono e si distanziano fino a creare una mistura squisita ed armoniosa.
Marco Ciaurro, nato a Taranto nel 1964, vive nella campagna lucchese. È laureato in filosofia. Ha pubblicato La stanza dei fili (2000) e sta curando, insieme a Manlio Iofrida, Les intellectuelles en question di Maurice Blanchot. È segretario del Premio dei Lettori di Lucca dal 2006.
Voto: 7.5
Titolo: L’infelicità perfetta
Autore: Marco Ciaurroù
Editore: Società Editrice Fiorentina
Anno di pubblicazione: 2009
Prezzo: 10 euro
Pagine: 96