Quali furono le vere ragioni e le prospettive politiche della breve ma scottante esperienza della Repubblica di Salò? In “Mussolini e Hitler. La Repubblica sociale sotto il Terzo Reich” (Donzelli, 2009) Monica Fioravanzo giunge ad un’ originale analisi, che, grazie ad un attento studio delle fonti d’archivio italiane e tedesche, distrugge definitivamente, innescando probabilmente un ampio dibattito, quella tesi della “scelta sacrificale” operata dal capo del fascismo. STORIA/Il sito ufficiale sulla Repubblica di Salò
Quello che accadde dopo l’annuncio dell’armistizio del 1943 è una delle pagine più tragiche della storia italiana: l’occupazione e poi la divisione della penisola. Infatti, con la Repubblica sociale italiana, creata a Salò dopo la liberazione di Mussolini da parte dei tedeschi, l’Italia si trovava di fatto spaccata in due e vedeva consumarsi sul suo suolo una lotta fraticida fra “repubblichini” e partigiani che, durata neanche due anni, avrebbe segnato per lungo tempo la memoria degli italiani. L’Autrice, in questo breve ed agile volume, ricostruisce, con il rigore proprio dello storico, la genesi di quella che appunto, nota come Repubblica di Salò, si rivelò l’estremo tentativo di perpetuare il fascismo, in veste diversa da quella del governo monarchico, nonostante ormai la sconfitta italiana fosse ineluttabile.
Ne ripercorre poi sapientemente la sua vita sotto il Terzo Reich. Cosa non nuova nel panorama storiografico, differenti tuttavia le motivazioni che l’Autrice ci rivela, divergenti le conclusioni a cui giunge al termine di questo studio.
Quello che ne risulta è che Mussolini non effettuò alcuna “scelta sacrificale” creando un nuovo governo per sottrarre gli italiani alla “vendetta tedesca”, lo fece per incapacità di accettare la sconfitta. Ma il capo del fascismo e i suoi seguaci sino all’ultimo si mossero e pensarono, così come l’Autrice dimostra nel suo scritto, in un’ottica priva di contatto con la realtà. Questo risulta dall’analisi dei rapporti fra Mussolini ed Hitler, ma anche da quelli fra i gruppi dirigenti fascisti e nazisti; emerge chiaramente qui il contrasto fra un “governo privo della capacità di governare”, ma che continua ad ambire ad esser potenza in quel “Nuovo Ordine Europeo” immaginato dal capo del nazismo, e la volontà tedesca di piegare la Repubblica di Salò unicamente al raggiungimento dei propri fini.
La Rsi era in sostanza priva dell’effettivo esercizio della sovranità, per l’autrice era come fosse unicamente un ulteriore stato vassallo nella galassia hitleriana. Ne risulta dall’incapacità di Mussolini e degli altri di Salò di guardare la realtà, una evidentissima contraddittorietà e irrazionalità di alcune scelte. Una incapacità di rassegnarsi alla sconfitta e di “guardare al vero così nelle cose militari quanto in quelle politiche“. Ma”per Mussolini e il suo governo collaborazionista non si poneva alternativa all’umiliante condizione di vassallaggio dalla Germania nazista. Sino all’ultimo, quando ormai incombeva inesorabile l’ora della resa dei conti, con l’imminente disfatta finale del Terzo Reich, il gruppo dirigente di Salò avrebbe ribadito la propria incondizionata fedeltà all’alleato tedesco”.
Un testo che sicuramente accenderà polemiche come, del resto, accade sempre quando la storiografia svela documenti inediti e fornisce nuove interpretazioni di temi tanto sentiti, come lo è quello della fallimentare quanto tragica esperienza, della “Repubblica di Salò“.
Monica Fioravanzo insegna Storia Contemporanea presso la facoltà di Lettere dell’Università di Padova. Studiosa delle élites politiche nell’Italia repubblicana e dei rapporti tra Rsi e Reich nazista, ha pubblicato “Nel Nuovo Ordine Europeo: documenti sulla Repubblica di Salò sotto il Terzo Reich” (Padova 2000) ed “Elites e generazioni politiche”. Democristiani, socialisti e comunisti veneti. (1945-1962)” (Milano 2003).
Voto: 7,5
Titolo: Mussolini e Hitler. La Repubblica sociale sotto il Terzo Reich
Autore : Monica Fioravanzo
Editore: Donzelli
Pagine: 215
Anno di Pubblicazione: 2009
Prezzo: 15 euro