Il fotografo di fama internazione Michael Freeman svela, per la prima volta in un libro, tutti i segreti di questa professione. In “100 e un consiglio per il fotografo” (Logos, 2009), spiega come poter sfruttare la fotocamera digitale e tutte le sue potenzialità.
Il volume è destinato ad un pubblico particolarmente interessato ed attratto dal mondo della fotografia. A chi si avvicina per la prima volta e a chi di questo mondo ne fa già parte da tempo. Freeman dispensa preziose informazioni tecniche: dal semplice utilizzo della fotocamera ai più ingegnosi stratagemmi per recuperare i file danneggiati, fino ad arrivare ai metodi per archiviare le immagini in modo efficace.
Viene sottolineato, all’interno del volume, come sia importante non dimenticare che la fotografia è un percorso senza fine verso la complessità, nozione che molte volte viene sottovalutata o addirittura evitata a causa dell’incessante introduzione sul mercato di macchine fotografiche sempre più avanzate, obiettivi, software di ogni tipo per processare le immagini.
L’autore spiega la sua arte in modo molto chiaro e semplice. Si sofferma sull’analisi di quegli elementi basilari e fondamentali che servono ad un fotografo per realizzare delle buone fotografie, evitando di aggiungere a questa l’enorme quantità di possibilità che si sono aperte con il digitale. Minacce, a suo parere, che rischiano solamente di sommergere i fotografi in una giungla di menù, tasti di ogni tipo, click ripetuti di mouse e dettagli che diventano semplicemente esasperanti.
Non cerca di allontanare i lettori dalle innovazioni e dalle molteplici possibilità che la tecnologia mette a loro disposizione, ma tenta di eliminare tutte quelle informazioni superflue, tutto ciò che potrebbe distrarre il fotografo dalla sua attività finale, ovvero la fotografia. In fondo la fotografia non è altro che l’atto di creare immagini, di fissarle. Il fotografo, il soggetto, la macchina. Solo questo.
Micael Freeman, fotografo e scrittore di fama internazionale, specializzato in viaggi, architettura e arte orientale. Conosciuto per la sua abilità nel trattamento delle immagini, ha collaborato al lungo con la rivista dello Smithsonian Institute e con molti altri editori. Le sue foto sono state pubblicate su Time- Life Books, Reader’s Digest, Condè Nast Traveler e Geo. Attualmente lavora per Photo District News.