L’altro figlio di Sharon Guskin (Neri Pozza 2017) è il primo romanzo della scrittrice e produttrice americana che compone “il romanzo d’esordio più coinvolgente dell’anno” secondo il “New York Journal of Books”.
Trama originale, che si carica di tensione e suspense pagina dopo pagina fino ad arrivare al finale mozzafiato, personaggi indimenticabili, stile impeccabile quello dell’autrice che pone al lettore la seguente domanda: “Fin dove si è capaci di spingersi per un figlio?” Janie Zimmerman un domani non troppo lontano avrebbe voluto poter essere in grado di dire a Noah: “Una sera conobbi quest’uomo e passammo una notte meravigliosa. Si chiamava… Jeff. Jeff Vattelappesca”.
Da quel fugace incontro con un uomo sconosciuto incontrato durante una vacanza a Trinidad era nato Noah, del resto gli uomini erano sempre entrati e fuggiti dalla vita di Janie. Donna in gamba, di professione architetto, Janie viveva a New York dove la maggioranza delle persone è senza radici. I sacrifici della maternità da single erano un refrain della sua infanzia con la madre che si lamentava con un sorriso amaro sulle labbra, come se le rinunce fossero il prezzo obbligatorio da pagare per l’unica cosa veramente importante nella vita. La situazione si era complicata da quando Noah, un bel bambino biondo di quattro anni dalla fervida immaginazione e dal “cervello miracoloso che sembrava captare informazioni ovunque”, di notte aveva incubi tremendi, di giorno crisi di pianto incontrollabili e non si lasciava lavare.
Noah era un bambino prodigio, precoce, sensibile che lasciava stupefatta sua madre quando durante una delle sue sempre più frequenti crisi le domandava: “Voglio l’altra mamma, voglio andare a casa”. Cosa aveva Noah che non andava? Era forse schizofrenico come sosteneva il dottor Remson il più bravo neuropsichiatra infantile newyorkese? Una sera Janie navigando in rete aveva scoperto l’esistenza del dottor Jerome Anderson il quale da molti anni studiava bambini che sembravano ricordare dettagli di una vita precedente. Anderson, una malattia degenerativa allo stadio iniziale, l’amata moglie Sheila scomparsa da cinque anni, era stato screditato, allontanato dai circoli accademici e giudicato un malato di mente a causa della sua fissazione di raccogliere prove che “c’è vita oltre la morte”.
Quando Anderson aveva conosciuto Noah era rimasto colpito dalla luce vigile negli occhi del bambino. Una cosa era certa, il medico finora “non era mai riuscito a trovare altri bambini che riferissero spontaneamente di una vita precedente”. Era arrivato il momento di andare in cerca di quell’“altro figlio” di quella madre che Noah invocava con tanta disperazione e forza. “Mai dare niente per scontato. Era stata la lezione più importante che aveva appreso nella vita”.
Sharon Guskin è una scrittrice e produttrice americana. Si è laureata a Yale e poi alla Columbia University School of the Arts. Vive a Brooklyn con il marito e due figli. The Forgetting Time è tradotto da Annamaria Biavasco e Valentina Guani.
Autore: Sharon Guskin
Titolo: L’altro figlio
Editore: Neri Pozza
Pubblicazione: 2017
Prezzo: 18 euro
Pagine: 352