William Godwin Mary Wollstonecraft (Catelvecchi 2014). Quando, alla fine del Settecento, questa bella biografia di Mary Wollstonecraft fu pubblicata ad opera del marito William Godwin suscitò grande scandalo. La società britannica del XVIII° secolo, infatti, non perdonò all’autore di aver raccontato in modo troppo esplicito aspetti intimi e confidenziali della vita di Mary. come, ad esempio, i suoi liberi rapporti con una donna, il figlio illegittimo, il tentativo di suicidio e la sua penosa agonia. Il libro, quindi, cadde nell’oblio. dal quale é riemerso solo quando, in tempi recenti, è stato riscoperto dalla critica e dagli storici che ne hanno riconosciuto ed esaltato il valore come “valida testimonianza di una personalità eccezionale”. Mary nacque nel 1759 in una fattoria nella foresta di Epping, località non lontana da Londra, ove crebbe, come si legge nella biografia, “senza bambole ma come un maschio”, in simbiosi con i suoi fratelli. A sedici anni la prima svolta della sua vita, quando conosce Fanny Blood, donna di talento e di cultura, della quale subisce il fascino, soprattutto per le sue doti artistiche (“capace di mantenere la sua famiglia cantando, suonando e disegnando”), alla quale si lega molto strettamente. Con la sua amica Mary e le sue sorelle apre con successo una scuola a Islington. Quando, pochi anni dopo, Fanny muore di parto, presa dallo sconforto, chiude la scuola e decide di occuparsi di politica e di partire per Parigi, attratta dalla rivoluzione in corso. Conosce Gilbert Imlay, anch’egli colto dal morbo della politica, che lavora (con un ruolo non molto chiaro) per i Giacobini facendo la spola tra Parigi e Londra. Dall’unione nasce una bambina alla quale dà il nome della sua adorata e mai dimenticata amica, Fanny. Atteso a lungo di ritorno da uno dei suoi viaggi, Mary, disperata, parte con la piccola Fanny per cercarlo e lo trova con un’altra donna, “una attrice in una compagnia di nomadi”. Nonostante tutto, Mary non lo lascia e si fa convincere ad andare in Svezia alla ricerca di una nave,con un ricco carico, misteriosamente scomparsa. Al ritorno scopre un nuovo tradimento di Gilbert: ancora una volta sotto shock, tenta il suicidio gettandosi nel Tamigi. Superata anche questa triste vicenda, dopo qualche anno sposa Godwin dal quale ha una figlia, Mary, (autrice, tra gli altri, di un famoso romanzo “Frankestein”) che praticamente non conoscerà perché muore di setticemia poche ore dopo il parto.
Mary Wollstonecraft è oggi riconosciuta come un’antesignana del pensiero del movimento per l’emancipazione della donna. Anche le sue opere hanno subito una censura per gli stessi motivi per i quali é rimasta a lungo sconosciuta, ovvero la sua vita “libertina” e il suo modo, quasi disinibito, di raccontarla. La sua figura esce dall’ombra solo alla metà dell’Ottocento quando Virginia Wolf le dedica un saggio in cui esalta la sua vita libera ed il suo pensiero razionale, frutto di un lungo e solitario percorso autodidattico.
William Godwin (WISBECH, INGHILTERRA, 1756 – LONDRA, 1836). Filosofo, scrittore e politico libertario britannico. Pensatore del tardo Illuminismo, radicale e repubblicano, è considerato uno dei primi teorizzatori anarchici moderni. Sua figlia Mary Godwin – nota, dopo il matrimonio con il poeta Percy Bysshe Shelley, come Mary Shelley – fu autrice del romanzo Frankenstein. L’opera più celebre di Godwin è il saggio Inchiesta sulla giustizia politica (1793).
Autore: William Godwin
Titolo: Mary Wollstonecraft
Editore: Castelvecchi
Pubblicazione: 2014
Prezzo: 14,50 Euro
Pagine: 121