Nelle prime pagine del romanzo La piramide di fango di Andrea Camilleri (Sellerio 2014), il ventiduesimo delle serie che il Maestro siciliano dedica a Salvo Montalbano, il celebre commissario di Vigata era stato svegliato da un violento tuono. Il poliziotto “per poco non cadì dal letto per il gran sàvuto che aviva fatto”. Era una settimana che pioveva ininterrottamente, si erano “raprute le cataratti e parivano ‘ntinzionate a non chiurirsi cchiù”. Non pioveva solo a Vigata ma in tutta Italia: al Nord si erano verificati straripamenti e allagamenti che avevano causato danni incalcolabili, ma anche al Sud del Paese non si scherzava.
La sera prima in televisione Montalbano aveva sentito uno scienziato dichiarare che tutta l’Italia rischiava un gigantesco disastro geologico perché “non c’era mai stato un governo che si fusse seriamenti occupato del mantenimento del territorio”.
Era come se il proprietario di un’abitazione non si fosse mai preoccupato di far riparare il tetto rotto o le fondamenta lesionate. Dopo non bisognava lamentarsi se “un jorno la casa finiva per crollarigli ‘ntesta”. Forse “è la giusta fini che nni meritamo” aveva amaramente commentato Montalbano. Erano le sei e cinque, troppo presto per “susirisi” quindi Salvo “ascutanno lo scruscio del mari che carmo o arraggiato che fusse, gli dava sempre piaciri” era sceso dal letto per aprire la persiana. Fuori non pioveva più, le nuvole che avanzavano da levante apparivano leggere e “bianchizze”. Non sarebbe stata “’na jornata tinta”, aveva riflettuto il poliziotto tornando a “corcarisi, tranquillato”. All’improvviso Montalbano si era ricordato del sogno che stava facendo quando era stato svegliato dal tuono.
Il commissario si trovava dentro a una galleria conscio che dietro di lui camminava un uomo che conosceva ma del quale non sapeva il nome, il quale qualche passo dopo era caduto “affacciabocconi” colpito alle scapole da un grosso coltello da cucina. Lo squillo del telefono aveva interrotto il ricordo del sogno. “C’è un morto ammazzato”. Fazio avvisava il commissario dell’ultima “ammazzatina” avvenuta in contrada Pizzutello. All’interno di un cantiere nel quale stavano costruendo una condotta idrica, era stato trovato un “catafero” dentro a un tubo collocato al termine di una galleria. Una volta dentro alla galleria in compagnia del fido Fazio e munito di una torcia, in mezzo a tutto quel fango Montalbano si era reso conto che la scena “era pricisa ‘ntifica a quella del sogno” perché il morto mezzo nudo stava “affacciabocconi e pariva ‘na statua di fango”, ammazzato con un solo colpo d’arma da fuoco “che l’aviva pugliato ‘n mezzo alle scapoli”.
È il fango il protagonista della nuova indagine di Salvo Montalbano, quel fango che Catarella chiama erroneamente “fangue”. Ma questa volta l’ingenuo Catarella, famoso per storpiare i nomi, ha ragione. Infatti, Montalbano comprende che il fango “ci era trasuto nel sangue, ne era addivintato parti integranti”. Il fango della corruzione, delle mazzette, dei finti rimborsi, dell’evasione fiscale, dei paradisi fiscali, delle truffe, metafora “della situazioni nella quali s’attrovava il paisi ‘ntero”. Gerlando (Giugiù) Nicotra contabile unico della società edile Rosaspina non è stato ucciso per “’na questioni di corna”, il suo è il classico delitto di mafia. Compito preciso per il commissario Montalbano è di fare un buco in questa piramide di fango per demolire quel “tiatro che vonno fari” aiutato anche dal fu Nicotra che andando a morire all’interno della galleria ha voluto comunicare che la verità sulla sua “ammazzatina” è da ricercarsi nel cantiere. Un uomo ferito fuggito verso la morte in bicicletta, una donna scomparsa, “un pezzo da novanta” sequestrato, un giornalista che ha messo le mani “dintra a ‘na facenna ‘mmerdosa”: appalti pubblici sporchi. “Questo è un romanzo di pura invenzione che però trae spunto da troppi fatti di cronaca quasi quotidiani” scrive Camilleri al termine del volume che esce in libreria a vent’anni esatti dalla pubblicazione della prima indagine di Salvo Montalbano.
“Lei poco fa ha detto una parola, piramide. E a me è tornato in mente… Sa che dentro alla piramide di Cheope nessuno per lungo tempo ci è potuto entrare perché non si riusciva a scoprire l’accesso? Poi qualcuno ha rotto gli indugi e ha praticato un foro nella parete, foro non autorizzato dai custodi della piramide. Ma così anche i custodi, che fino a quel momento erano stati costretti a starsene fuori, poterono penetrare all’interno”.
Andrea Camilleri nato il 6 Settembre del 1925 a Porto Empedocle, vive da molti anni a Roma ed è regista di teatro, televisione, radio e sceneggiatore. Ha insegnato regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Ha pubblicato numerosi saggi sullo spettacolo e il volume, I teatri stabili in Italia (1898-1918). Il suo primo romanzo, Il corso delle cose, del 1978, è stato trasmesso in tre puntate dalla TV col titolo La mano sugli occhi. Con La stagione della caccia (Sellerio1994) inizia il suo successo letterario che esploderà nello stesso anno con La forma dell’acqua, primo romanzo dedicato al Commissario Montalbano. Da allora il successo si amplia, Camilleri diventa un autore best-seller da 15 milioni di copie vendute solo con i libri del poliziotto di Vigata. I romanzi con protagonista il commissario Salvo Montalbano sono: La forma dell’acqua (1994), Il cane di terracotta (1996), Il ladro di merendine (1996), La voce del violino (1997), La gita a Tindari (2000), L’odore della notte (2001), Il giro di boa (2003), La pazienza del ragno (2004), La luna di carta (2005), La vampa d’agosto (2006), Le ali della sfinge (2006), La pista di sabbia (2007), Il campo del vasaio (2008), L’età del dubbio (2008), La danza del gabbiano (2009), La caccia al tesoro (2010), Il sorriso di Angelica (2010), Il gioco degli specchi (2011), Una lama di luce (2012), Una voce di notte (2012), Un covo di vipere (2013).Oltre ai romanzi dedicati al Commissario Montalbano, Camilleri ha pubblicato Il Re di Girgenti (Sellerio 2001), La presa di Macallè (Sellerio 2003), Le pecore e il pastore e Maruzza Musumeci (Sellerio 2007), Il casellante (Sellerio 2008), Il sonaglio (Sellerio 2009). La rizzagliata (2009), Il nipote del Negus (2010, anche in versione audiolibro), Gran Circo Taddei e altre storie di Vigàta (2011), La setta degli angeli (2011), La Regina di Pomerania e altre storie di Vigàta (2012), La rivoluzione della luna (2013), La banda Sacco (2013), Inseguendo un’ombra (2014). La serie tv Il commissario Montalbano tratta dai romanzi di Andrea Camilleri protagonista Luca Zingaretti per la regia di Alberto Sironi in onda su Rai 1 dal 1998 ha raggiunto livelli record di ascolto. Tra i premi ricevuti Premio Campiello 2011 alla Carriera, Premio Chandler 2011 alla Carriera, Premio Fregene Letteratura – Opera Complessiva 2013, Premio Pepe Carvalho 2014. Andrea Camilleri ha venduto in Italia circa venti milioni di copie. All’estero più di otto milioni. È tradotto in più di trentacinque lingue.
Autore: Andrea Camilleri
Titolo: La piramide di fango
Editore: Sellerio
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo: 14 euro
Pagine: 272