Poeta e contadino

poeta e contadino“Me ne sto seduto in mezzo a loro a tavola, davanti alla televisione. Il fattore sonnecchia, la moglie del fattore fa la maglia e le figlie del contadino leggono riviste”. Nel romanzo Poeta e contadino di Jean – Louis Fournier (Clichy 2014) un giovane e ingenuo studente di cinema ha abbandonato tutto per amore. A Monchy, “paesino che non figura nemmeno sulla cartina” situato nel Pais-de-Calais la noia, però, è in agguato “trasuda dal soffitto” soprattutto per chi è abituato alle luci e al turbinio di Parigi.

La televisione è in bianco e nero, fuori non c’è neanche il paesaggio, quindi per sopravvivere non resta altro da fare che prendere una matita e un foglio bianco. Che cosa ci fa lì lo studente con in mano una forca con il manico appiccicoso per trasportare letame, squadrato dalle mucche e da una giovane giovenca che gli lancia uno “sguardo dolcissimo”? Solo sei mesi fa il ragazzo era uno studente che preparava l’esame di ammissione all’Istituto Superiore di Cinematografia, ora invece vive in una fattoria“un’azienda di grandi dimensioni, la più grande del paese”.

In questi duecento ettari di terra il nostro eroe, munito di stivali pieni di sterco, lavora come operaio agricolo alle dipendenze del futuro suocero. Il contadino ha tre figlie e un figlio ma nessuno di loro vuole rilevare la fattoria, il maschio è addirittura allergico alla paglia… e così la bella azienda agricola rischia di essere venduta “a meno che non ci sia un pretendente…”. Quindi se il giovane si trova qui con le mani sporche di terra, seduto sopra un trattore e la sera torna a casa sfinito dopo una giornata nei campi, è tutta colpa della figlia del fattore. I ragazzi si sono conosciuti a Parigi dove l’incantevole ragazza dalla pelle liscia e occhi belli, studia psicologia.

Il giorno del loro primo incontro la città era complice, non più ostile con i provinciali. Dopo il primo bacio il ragazzo era barcollante dalla felicità. “Ingenuo, ho pensato che da quel momento sarei stato sempre felice. Prima ancora di essermi ripreso, avevo deciso di rilevare la fattoria di suo padre”. “Quando si è innamorati, si diventa un po’ matti, e visto che un po’ matto lo ero già, ero capace di tutto. Se suo padre fosse stato un pescivendolo, mi sarei messo a fare il pescivendolo”. Poète et paysan è il divertente e lieve romanzo di un autore prolifico e amatissimo in tutti i paesi francofoni, pubblicato nella collana multiculturale Gare du Nord dedicata alla narrativa contemporanea delle Edizioni Clichy.

Un giovane uomo innamorato s’illude di trovare la felicità in campagna dove “la natura è pimpante come in un quadro di Rosseau Il doganiere”, anche se non è tutto rose e fiori. Può accadere durante una notte invernale mentre si lavora con il trattore di avere la compagnia di un corvo. Ma è meglio non farsi illusioni sui sentimenti degli uccelli giacché il pennuto “aveva semplicemente scambiato il trattore per uno scaldino. Era venuto a scaldare le sue zampette ghiacciate sul cofano tiepido”.

L’autore, già vincitore del prestigioso Prix Femina, apprezzato dai lettori italiani, racconta la storia di un sognatore, catapultato in una realtà che non gli appartiene, che vagheggiava di essere Fellini, perché guardava il mondo attraverso la cinepresa. Nonostante ciò non si può non restare colpiti dall’immutabile cambio delle stagioni. L’estate quando le stelle di notte nel cielo sembrano brillare più intensamente, l’autunno quando l’aria è umida e “gli alberi si colorano di ruggine”, l’inverno visto dallo stagno ghiacciato dove le anatre fanno pattinaggio artistico ballando Il lago dei cigni e la primavera quando “la campagna è rigogliosa”. Calzante l’esergo del volume tratto da una frase dello sceneggiatore e regista francese Michel Autard, che coglie in pieno il senso di straniamento del protagonista: “In campagna, di giorno ci si annoia, la notte si ha paura”.

Jean-Louis Fournier è nato nel 1938 ad Arras nella Francia del Nord. I suoi libri più famosi pubblicati in Italia sono Aritmetica applicata e impertinente (1994), Io, Dio (2005), Dove andiamo Papà? (2009), Il mio ultimo capello nero (2012) e Il curriculum di Dio (2010). Poeta e contadino è tradotto da Sylvia Zanotto.

Autore: Jean – Louis Fournier
Titolo: Poeta e contadino
Editore:  Clichy
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo: 12 euro
Pagine: 144