Al Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza, dodici i libri in gara. Dodici inediti che si contenderanno il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza: Il candidato di Sergio Alletto, Dentro c’è una strada per Parigi di Novita Amadei, La letteratura tamil a Napoli di Alessio Arena, Tale di Salvatore D’Antona, Grido di Valentina Di Cataldo, Laggiù di Andrea Fiorenza, L’uragano di Massimo Gardella, Il genio dell’abbandono di Wanda Marasco, La ricchezza di Marco Montemarano, Consonante K di Davide Morganti, Il bambino di Budrio di Angela Nanetti, Mare con mare di Gianni Vilardellj di Rosakambra.
Basato sul modello dei Premi letterari spagnoli, quasi tutti organizzati dagli editori, il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza, indetto nell’anno del centenario della nascita del fondatore della casa editrice, è dedicato a opere inedite, con l’obiettivo di riportare al centro del lavoro editoriale l’attività di selezione e di valutazione dei talenti.
Alla data conclusiva, il 15 aprile, sono arrivati 1781 testi. Una commissione designata dalla casa editrice ha selezionato dodici opere che da oggi saranno sottoposte al giudizio di un comitato di lettura composto dagli agenti letterari Luigi Bernabò e Marco Vigevani, dagli scrittori e giornalisti Francesco Durante e Stefano Malatesta, dallo scrittore e critico letterario Silvio Perrella, dalla scrittrice Sandra Petrignani, dal direttore editoriale Giuseppe Russo.
Dalla cinquina finale che ne emergerà – e che sarà presentata il 12 settembre a Milano presso lo Spazio Pal Zileri (main sponsor del Premio) – verrà poi scelto il vincitore, che sarà premiato il 3 ottobre al Teatro Olimpico di Vicenza, progettato dall’architetto rinascimentale Andrea Palladio nel 1580. L’autore riceverà in premio un assegno di 25 mila euro e la sua opera sarà pubblicata da Neri Pozza Editore.
Secondo Giuseppe Russo, ideatore del Premio, la rosa dei candidati rivela in maniera sorprendente la molteplicità di indirizzi che caratterizza oggi la scena letteraria italiana. Un segno di vitalità, che non può che generare buoni frutti e un rinnovato protagonismo della narrativa italiana.