Finalista nel 2008 al prestigioso John W. Campbell Award, in libreria dal 28 marzo Il richiamo delle spade di Joe Abercrombie per Gargoyle Books, primo capitolo della trilogia epic-fantasy. In una terra lontana dove la linea di demarcazione fra Bene e Male sembra perdersi nelle nebbie di lande desolate, imponenti battaglie decidono le sorti del regno. Tra bieche intenzioni, debolezze e gelosie, la corsa al potere sarà spietata e non risparmierà nessuno. Così, quando l’Unione resterà stretta in una morsa letale (nel lontano Nord, un barbaro che si è proclamato Re si appresta a invadere il regno; a Sud, il nuovo Imperatore dei Gurkish sta attuando piani analoghi), tre protagonisti vedranno incrociarsi i loro destini.
Terso come una cronaca, aguzzo come un coccio di bottiglia, spietato come la guerra: lo scrittore Joe Abercrombie non si fa mancare davvero nulla. Inserendosi nel solco della migliore tradizione fantasy (si pensi, ad esempio, all’uso dell’ironia e del cinismo, preziosa eredità di George R. R. Martin che diventa strumento per trasgredire il “canone tolkeniano”), l’autore abbandona incantesimi e strane creature, in favore di un realismo schietto e disincantato, a tratti comico. Nessuna cronistoria di eroi, dunque, ma la brutale e precisa descrizione di imponenti battaglie. Una narrazione fiume, densa di sangue e di mistero che scorre via senza intoppi, un intenso romanzo dal respiro corale dove i protagonisti tessono astuti piani e a guidarli è un’unica, ferrea logica: quella della guerra.
Un brano.
Teufel si guardò alle spalle con diffidenza mentre l’albino gli slegava i polsi, e fu allora che vide la mannaia con la lama affilata che riluceva come uno specchio sotto il bagliore intenso delle lampade. […] La sedia stridette sulle mattonelle quando Glokta scattò in piedi, ignorando il dolore furibondo che sentiva alla gamba sinistra. «Guardate!», sibilò, e spalancò la bocca onde mostrare al prigioniero l’orrenda vista dei suoi denti. O di ciò che ne restava. «Li vedete? Li vedete questi? Dove ne hanno strappato uno sopra, ne hanno lasciato uno sotto, e viceversa, fino in fondo. Vedete?» Glokta si allargò le guance con le dita, affinché Teufel potesse vedere meglio. «Hanno usato uno scalpellino minuscolo. Un po’ per volta, tutti i giorni. Ci sono voluti mesi». Glokta tornò a sedersi rigidamente, poi fece un ampio sorriso. «Lavoro eccellente, eh? […]». Il Reggente della Zecca deglutì, quasi volesse mandare giù il groppo che aveva in gola. Glokta vide una goccia di sudore scorrergli lungo la gota. «E i denti furono solo l’inizio».
Joe Abercrombie nasce a Lancaster nel 1974. È il 2002 quando, allora studente di Psicologia all’Università di Manchester, pensa di scrivere una trilogia fantasy e inizia la stesura del primo episodio. Trasferitosi a Londra, lavora come montatore freelance e produttore di format televisivi di vario tipo e termina di scrivere quello che diventerà The Blade Itself. Dopo aver incassato lo scetticismo di alcuni degli agenti letterari più influenti del Regno Unito, Gollancz (storica etichetta britannica famosa per essere, tra gli altri, l’editore di George Orwell) ne acquista i diritti, vincolando Abercrombie a pubblicare l’intera serie per un giro d’affari a 7 zeri. A The Blade Itself (2007) seguono Before They Are Hanged e Last Argument of Kings (2008). La trilogia The First Law si rivela un enorme successo tra i lettori anglosassoni. The Blade Itself, in particolare, è un vero e proprio boomerang editoriale: Abercrombie viene riconosciuto come miglior nuovo scrittore fantasy ed è finalista al prestigioso John Campbell Award, moltissimi Paesi inoltre acquistano i diritti del volume. Sempre Gollancz ha pubblicato i romanzi – singoli e ambientati nello stesso mondo di The First Law – Best Served Cold (2009) e The Heroes (2011).