Il giorno del suo diciannovesimo compleanno, Pia de’ Tolomei, la donna più bella di tutta Siena, avrebbe ricevuto in dono una collana e un marito. È l’incipit di La gemma di Siena di Marina Fiorato (Editrice Nord 2013) il nuovo affascinante romanzo storico dell’autrice inglese di origini italiane. Siena 1723. È il secondo giorno di luglio, la data del Palio, il Drappellone conteso dalle varie contrade che si corre nella stupenda conchiglia di Piazza del Campo.
Nel giorno più atteso e importante dell’anno nel quale ciascuno aveva il proprio ruolo e il proprio posto, Pia de’ Tolomei (figlia ed erede della famiglia più importante della contrada della Civetta discendente dalla stirpe tolemaica che aveva regnato sull’antico Egitto) era infelice perché costretta a sposare Vincenzo Caprimulgo (appartenente alla contrada dell’Aquila), uomo violento e meschino. “Per otto lunghi anni aveva vissuto giorno dopo giorno, aspettando di essere impacchettata e consegnata a un qualunque giovane rampollo della nobiltà senese”. Pia aveva trascorso tutti i suoi diciannove anni chiusa in una serra, come un fiore raro e intatto. La ragazza era stata cresciuta come una gemma rara da conquistare, ora con quest’orribile unione, ogni piccola speranza era tramontata. Ma proprio durante la corsa Vincenzo aveva trovato la morte disarcionato dal suo cavallo Berio, il più veloce di tutto il granducato. La folla era ammutolita, Violante Beatrice di Baviera, Principessa di Toscana e Governatrice di Siena, vedova senza eredi da dieci anni di Ferdinando de’ Medici che assisteva allo svolgimento della gara dal balcone del meraviglioso Palazzo Pubblico era sconvolta. Pia nella ressa aveva notato uno splendido giovane che assomigliava a un angelo dipinto dai lunghi riccioli mori legati in una treccia con un nastro dei colori della Torre. La giovane allora non poteva immaginare quanto questa nobile figura di cavaliere sarebbe diventato importante per lei. “Pia non lo conosceva, ma era senz’ombra di dubbio la creatura più bella su cui le fosse mai capitato di posare lo sguardo”.
Daughter of Siena conduce il lettore tra le strade e le piazze della città toscana magnificamente descritta dall’autrice che dimostra di possedere una particolare bravura nel saper mescolare avvenimenti storici con personaggi di fantasia. Dopo La ladra di Primavera, appassionante ritratto della rinascimentale Firenze partendo dal celebre dipinto di Sandro Botticelli, Marina Fiorato fa rivivere un’epoca attraverso un’accurata ricostruzione degli ambienti. Coinvolgente la cronaca della corsa del Palio “ogni senese era il prodotto della propria contrada”, avvenimento fondamentale per ciascun senese che lo sa percepire nell’aria che respira, nel cibo che mangia e che “prega i propri santi di far vincere la contrada cui appartiene”. Tutto parte da quella magica piazza “cosparsa di polvere di tufo proveniente dai colli toscani, percorsa da uomini nati e cresciuti a Siena in groppa a cavalli nati e allevati a Siena, sotto lo sguardo di palazzi e torri della città vecchia”.
Il romanzo, i cui diritti di traduzione sono stati venduti in 21 paesi, è anche un omaggio alla famosa antenata omonima della protagonista, quella Pia de’ Tolomei che Dante ha reso immortale nel Canto V del Purgatorio, tra i morti che hanno subito violenza, che aveva trascorso i suoi ultimi giorni in una torre. “Ricorditi di me, che son la Pia; Siena mi fé, disfecemi Maremma: salsi colui che ‘nnanellata pria disposando m’avea con la sua gemma”.
Marina Fiorato è nata a Manchester da una famiglia di origini veneziane. Dopo essersi laureata in Storia a Oxford, ha proseguito gli studi a Venezia. Prima di dedicarsi a tempo pieno alla narrativa, ha lavorato come illustratrice, critica cinematografica e attrice. Attualmente vive a Londra con il marito e i due figli. Il suo primo libro La ladra della Primavera (Nord) è uscito nel 2011.
La gemma di Siena è tradotto da Claudia Lionetti.
Autore: Marina Fiorato
Titolo: La gemma di Siena
Editore: Nord
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo: 17,60 euro
Pagine: 311