Quella degli inventori è «una classe privilegiata, senza la quale la razza umana sarebbe già scomparsa molto tempo fa », così scrisse consapevolmente Nikola Tesla in un numero di una serie di scritti autobiografici comparsi su di una rivista americana specializzata nel 1921 e riportati nel volume Le mie invenzioni. Autobiografia di un genio (Piano B Edizioni, 2012). La consapevolezza dello scienziato serbo di far parte di un universo di menti particolarmente brillanti non lo ha deviato da un orizzonte di pensiero umanitario. Infatti, il fine del mestiere dell’inventore, secondo le sue stesse parole, è «il dominio completo della mente sul mondo materiale », la capacità di soggiogare alle tremende forze della natura la volontà umana.Quale obiettivo più nobile e nello stesso tempo improbo si è posto questo genio balcanico? Le eccellenti qualità del suo cervello sono osservabili fin dalle prime esperienze infantili, il suo talento per riprodurre mentalmente, proprio come fosse proiettato su di uno schermo, ogni tipo di oggetto nei suoi finissimi dettagli così come i processi che lo hanno portato alle più straordinarie ed innovative invenzioni: i motori a corrente alternata che hanno rivoluzionato il sistema elettrico moderno, il trasmettitore di ingrandimento o bobina di Tesla con cui ha realizzato l’obiettivo di generare un’energia gratuita, pulita ed illimitata per tutti. Nonostante le sue scoperte non sempre abbiano avuto il riconoscimento che meritano, la sua curiosità e il suo bisogno di esplorare le infinite possibilità offerte dalla realtà universale erano stimolate da un profondo e sincero desiderio di contribuire al progresso effettivo dell’umanità. Non a caso i suoi pensieri sulla società umana, i suoi eterni conflitti erano sempre influenzati da un punto di vista ingegneristico, da un metodo scientifico posto sempre alla base delle soluzioni adottabili.
Così la sua idea su come eliminare la guerra era indirizzata sulla rimozione di una causa fisica: l’immensa estensione del pianeta terra in cui viviamo. Solo con un audace sviluppo della tecnologia, «attraverso l’eliminazione delle distanze in tutti i loro aspetti, cioè nella trasmissione di informazioni, nel trasporto di passeggeri, nell’alimentazione e nella libera trasmissione di energia, le condizioni per una migliore convivenza saranno apportate». L’ingegno umano per la creazione di nuovi mezzi in grado di stringere sempre più le relazioni tra gli individui. Questo è Nikola Tesla, non lo scienziato freddo e calcolatore per se stesso, ma il razionale pensatore più vicino all’umanità quanto più distante dalle ideologie, dalle credenze o dai dogmi tipici di una mente pigra. Dai primi passi alla scoperta di questa sua favolosa dote immaginativa, le illuminazioni mentali e le pericolose esperienze ad un passo dalla morte, ai rapporti con gli affaristi americani di cui si vociferava tra l’opinione pubblica le difficoltà e a volte gli ostacoli nella diffusione di un’invenzione.
Nikola Tesla (1856 – 1943) è stato un ingegnere elettrico, fisico ed inventore, famoso per le sue ricerche sul fenomeno dell’elettromagnetismo. Studiò matematica, fisica e ingegneria alla Scuola Politecnica di Graz. Poliglotta che conosceva perfettamente nove lingue: serbo, croato, inglese, francese, tedesco, italiano, ungherese e latino. Inventore del moderno sistema di corrente elettrica a fase alternata, del tramettitore d’ingrnadimento, o di alcuni brevetti, tra cui quello della conosciutissima radio.
Autore: Nikola Tesla
Titolo: Le mie invenzioni. Autobiografia di un genio
Editore: Piano B Edizioni
Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 119
Prezzo: Euro 12
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