“Taccuino siriano“ (Einaudi, 2012) è un libro non pensato per essere un libro. E’ il diario di Jonathan Littell, una serie di appunti presi in Siria tra il 16 gennaio e il 2 febbraio 2012. È materia che scotta, purtroppo ancora attuale, ed è una testimonianza importante per capire la tragedia di una guerra senza fine.
Littell arriva ad Homs illegalmente attraversando il Libano e la bellezza di questo libro sta proprio nel suo carattere frammentario, in quel diario vero, palpitante di ferite, bagnato dal sangue di tanti innocenti. Testimonia gli ultimi giorni della rivolta di una parte della città di Homs contro il regime di Bashar al-Assad prima delle cronache impietose che tutti noi conosciamo. Il regime non vuole giornalisti e, in caso di ammissione, questi sono sottoposti a misure restrittive difficili da rispettare.
L’unico modo per poter scrivere liberamente di una situazione politica pesante è farsi aiutare dall’Esercito Siriano Libero ma bisogna assumersi tutti i pericoli del caso. Littell racconta senza troppi orpelli, è veloce, asciutto, conciso. Non fa troppi giri di parole, non omette nulla, le tecniche di tortura del regime sono affrontare con dovizia di particolari. Non è una lettura piacevole, si arriva alla fine con tanta difficoltà ma con la consapevolezza di star leggendo un pezzo di grande giornalismo.
“Taccuino siriano” è necessario, probabilmente il reportage più importante di tutto il 2012 perché racconta di una guerra che i media hanno affrontato con molte imprecisioni. Allora è giusto rischiare, da parte del reporter, ed è giusto ampliare le visioni del lettore coraggioso, che guarda ben oltre i propri confini. Sono proprio i numerosi incontri che Littell fa, il bisogno di intrattenersi con le persone del posto, di ascoltare le loro storie, di condividere un pranzo o una cena che rendono prezioso questo testo, ordinato ex post ma mai manipolato a uso e consumo delle case editrici. Un atto rispettoso nei confronti di un popolo e di una questione che sta incidendo pesantemente sullo scacchiere internazionale.
Jonathan Littell è uno scrittore statunitense naturalizzato francese, vive a Barcellona. Lavora principalmente in Bosnia e in Congo e, nel 2007, il suo primo romanzo, “Le Benevole” (Einaudi, 2007) ottiene il Gran Prix du Roman e il Prix Goncourt rimanendo in molti paesi in testa alle classifiche.
Autore: Jonathan Littell
Titolo: Taccuino Siriano
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 17 euro
Pagine: 193