È stata appena pubblicata la raccolta “Le indagini del commissario Ponzetti” (Fazi 2012) dei primi tre romanzi incentrati sulla figura di Ottavio Ponzetti il commissario romano nato dalla penna di Giovanni Ricciardi.
Il volume contiene I gatti lo sapranno, Ci saranno altre voci e Il silenzio degli occhi, dove l’ambientazione romana fa da perfetto scenario alle avventure professionali e familiari di questo simpatico sbirro che predilige risolvere i casi giudiziari attraverso il ragionamento cercando di immedesimarsi nella psicologia dei singoli personaggi.
“Ottavio possiede alcune caratteristiche che sono mie come per esempio, essere abbastanza affezionato alla sigaretta, oppure sicuramente una certa tendenza a divagare nel suo modo di ragionare, di pensare. Questa sua fantasia eccessivamente sviluppata che lo porta a rievocare il passato, a mitizzare gli anni della scuola, del liceo. Una vena nostalgica che ho anch’io sicuramente, per il resto non mi assomiglia affatto” ci ha dichiarato in una precedente intervista l’autore al quale piace inserire nei suoi romanzi frequenti citazioni letterarie che impreziosiscono il volume. Ottavio è un poliziotto vecchio stampo perché “invece che seguire le nuove tecnologie cerca sempre di seguire il suo fiuto, la sua intelligenza, anche attraverso la sua capacità di osservazione della realtà”. I palati più raffinati che hanno affinato le loro letture con Simenon e Camilleri sono rimasti entusiasti dal carattere bonario, sardonico e sagace del commissario romano che vive con la famiglia (moglie e due figlie) nel quartiere di San Giovanni. Coadiuvato dal “mio ispettore di fiducia Mario Iannotta “un personaggio che ha dalla sua un modo di approcciare le cose che è fatto molto di cuore e poco di testa” il commissario senza sparare un colpo di pistola riesce sempre a dipanare il bandolo della matassa. “Non mi manca il senso dell’humour per sapere come a volte mi guarda la gente. Con rispetto alcuni, sempre meno. Con timore altri, e sono pochissimi”.
“Chiamatemi pure sbirro. Sono vecchio del mestiere, per queste cose non mi offendo più”. Così nel 2008 ne I gatti lo sapranno si era presentato ai suoi lettori il “commissario capo dei Parioli Ottavio Ponzetti” nella prima indagine che lo aveva visto protagonista, scenario il quartiere Esquilino omaggio al commissario Ingravallo di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda. Nel secondo romanzo Ci saranno altre voci Ricciardi aveva raccontato la storia di Ginevra una studentessa anoressica che s’intrecciava con la probabile sparizione di un misantropo professore del mitico liceo romano pariolino Mameli. Ne Il silenzio degli occhi la vicenda diventava più intricata, secondo la stessa definizione dell’autore. Il Tevere assisteva al silenzio carico di parole di un bambino di “3 o 4 anni” che si trovava in pericolo proprio nel momento in cui il fiume romano rischiava di rompere gli argini. “Ho scelto di ambientare Il silenzio degli occhi durante la piena del Tevere avvenuta nel dicembre del 2008 perché è stato un avvenimento che ho seguito con una certa curiosità e con una certa inquietudine come del resto tutti i romani”. La nostra città non ci è sembrata mai così bella come nei libri di Ricciardi, una Roma a volte solare, a volte malinconica, struggente e sfacciata forse perché “tutto a Roma ha una forma visibile, e tutto ritorna, un giorno o l’altro”. Concordiamo quindi con Marco Malvaldi che riferendosi ai volumi di Ricciardi ha scritto “C’è una Roma per turisti e c’è la Roma che vive, quella vera. Il modo migliore per capirla è seguire il commissario Ponzetti nelle sue passeggiate del corpo e dello spirito”.
Eccezionalmente per tutti i nostri lettori, l’autore romano ci ha lasciato un’anticipazione riguardo alla prossima indagine di Ottavio Ponzetti in libreria il prossimo autunno, quarto episodio della serie. “In Portami a ballare il poliziotto insieme a Iannotta viene coinvolto, suo malgrado, nelle indagini sull’omicidio di Andrea Perfetti, un ghost-writer che vive isolato in una villetta sul lago di Bolsena. L’ambientazione questa volta è estiva, siamo ai primi di agosto del 2010, la città è già semivuota e le famiglie di Ponzetti e Iannotta sono al mare. Il delitto avviene nel quartiere san Giovanni, una storia che porterà Ponzetti a fare una puntata in Spagna, con l’aiuto di Jorge, il genero amato – odiato. Una vicenda in cui è coinvolto il mondo delle scuole di tango e delle milonghe della città, in cui sembra avere un ruolo centrale, un famoso ballerino di tango argentino, Marcelo Morin, di cui Perfetti, da ghost-writer ha scritto un’autobiografia. E naturalmente, una donna, una misteriosa presenza dai capelli rossi e l’accento anglosassone, che sembra avere avuto contatti diretti con entrambi i personaggi, la vittima e il ballerino. Fino al colpo di scena finale…”.
Giovanni Ricciardi è professore di greco e latino in un liceo di Roma. Per Fazi ha pubblicato i tre romanzi con le indagini del commissario Ottavio Ponzetti: I gatti lo sapranno (2008), Ci saranno altre voci (2009) e Il silenzio degli occhi (2011). In autunno, sempre per Fazi, uscirà Portami a ballare, il quarto episodio della serie.
Autore: Giovanni Ricciardi
Titolo: Le indagini del commissario Ponzetti
Editore: Fazi
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 14,90 euro
Pagine: 486