Come si evince dal titolo stesso, questo libro ha l’intento di fare un po’ di chiarezza riguardo la vita di questo controverso personaggio. Come lo stesso Rizzi dichiara, leggendo la sua storia, rimarranno delusi tutti coloro che sono alla ricerca di un grande boss, uno Scarface o un Padrino all’italiana. Egli preferisce definirsi uno come tanti, un uomo che ha vissuto la sua vita di espedienti.
Attenzione però. Il libro non prova in alcun modo a scagionare o a giustificare i misfatti del criminale pugliese. L’intenzione è invece piuttosto quella di ridimensionare molti accadimenti e a fare luce su parecchi punti oscuri della vita di Giosuè Rizzi.
Questo volume è stato scritto a quattro mani con Angelo Cavallo, già autore della biografia di Matteo Salvatore e conterraneo di Rizzi. Nella biografia quindi si mischiano due voci distinte; la prima è quella dell’ex criminale che racconta sottoforma di cronaca pura tutta la sua vita di trascorsi in carcere, episodi di violenza efferata, rapporti con altri malavitosi e concetti astratti del codice mafioso come fratellanza, onore e rispetto. Cavallo invece snocciola in maniera molto oggettiva fatti, nomi e soprattutto la cronologia dei numerosi processi e sentenze giudiziarie.
La lettura scorre molto agilmente nella progressiva trasformazione di Rizzi da “scugnizzo foggiano” a “uomo dai mille volti”, ma, nonostante questo, nulla viene tralasciato o dimenticato. Tutto viene raccontato nei minimi particolari, non lesinando mai neppure sulle emozioni e le sensazioni del diretto protagonista. Il libro rappresenta soprattutto una storia di redenzione, di un uomo che ha pagato per il suo passato turbolento, ha fatto i conti con la propria coscienza e ora vuole offrire come monito la sua esperienza perchè altri non commettano gli stessi suoi sbagli.
Data la rinnovata passione di Giosuè Rizzi per la pittura, come omaggio alla sua arte, il volume è corredato dalle incisive illustrazioni di Emilano Properzi, i cui schizzi in bianco e nero sintetizzano in maniera molto efficace gli episodi salienti della vita dell’autore.
Giosuè Rizzi ha passato ben trentotto in galera, tra manicomi giudiziari e tentate fughe. Poi la redenzione attraverso la scoperta in cella della lettura, dello yoga e della pittura e finalmente la libertà. Giosuè Rizzi è stato uno dei più importanti esponenti della criminalità pugliese negli anni Ottanta.
La sua storia criminale inizia con dei piccoli furti e con l’irrequietezza tipica della gioventù. Giosuè dimostra fin da subito un temperamento molto fumantino, sempre pronto al facile litigio e alla rissa, ma sempre a difesa di qualcun altro. Negli anni immediatamente successivi la sua scalata criminale è realmente inarrestabile tanto da essere definito in poco tempo all’apice della sua carriera il Papa di Foggia. Rizzi è stato infatti colui il quale ha fatto compiere il salto di qualità alla criminalità organizzata pugliese, introducendo lo stampo imprenditoriale così come la mentalità stragista all’interno dell’organizzazione.
È considerato responsabile quantomeno morale infatti, dato che il guanto di paraffina lo ha totalmente scagionato come autore materiale, del terribile massacro del circolo Bacardi risalente al 1986, una delle stragi più efferate della storia recente del nostro paese.
E’ stato assassinato lo scorso gennaio in un agguato avvenuto nella periferia di Foggia.
Autore: Angelo Cavallo, Giosuè Rizzi
Titolo: Giosuè Rizzi. Giudizio e Pregiudizio
Casa Editrice: Perdisa Pop
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 184
Prezzo: Euro 15,00