Quello de “Il tempo delle donne”, romanzo di Elena Čižova (Mondadori, 2011), è il tempo duro degli anni Sessanta nella Russia sovietica: tempo di appartamenti collettivi, vita in fabbrica, paura e sospetti lasciati dall’eredità stalinista. Tempo di donne fragili eppure forti, alle prese con una vita dura dove non c’è grazia, dove ogni cosa è conquistata a fatica e con immensi sacrifici e facilmente persa.
Lo sa la giovane operaia Antonina, ragazza madre sedotta e abbandonata, trasferitasi a Leningrado (l’odierna San Pietroburgo) per lavorare in fabbrica. Lo Stato sovietico le assegna un alloggio in coabitazione con tre anziane donne, le “nonne” che si prenderanno cura di lei e della sua piccola Sjuzanna.
Il romanzo della Čižova, vincitore del prestigioso Russian Booker Prize, il più importante premio letterario russo, è un libro tutto al femminile, dove le donne fanno le veci di uomini deboli e inesistenti più ancora che malvagi. Dove spesso sono le stesse donne a fare del male alle loro simili, come succede ad Antonina con le responsabili del collettivo della fabbrica. Ma nella durezza della vita quotidiana, nel gelo dei lunghi inverni, restano quei preziosi spazi di dolcezza, quasi di serenità che rendono la vita un po’ meno dura, la fatica più sopportabile: le passeggiate lungo i canali gelati, le decorazioni per l’albero di Natale, l’ingenua sorpresa davanti alle prime trasmissioni televisive, l’attesa di Sjuzanna, con il naso incollato ai vetri gelati, di una primavera tardiva. E sono preziose le tre nonne, pur con i loro difetti, portatrici e testimoni della storia russa del secolo scorso, della speranza e disillusione vissuta sotto il comunismo, e come molte donne del Novecento minute di fronte alla storia ma piene di coraggio e valori nella vita quotidiana.
Spazi preziosi ma non risolutivi: il romanzo non lascia spazio alla speranza, ma solo al realismo che vede i deboli soccombere. La giustizia è qualcosa di freddo e lontano che Antonina non vedrà in questo mondo, come nelle ultime pagine in cui Sjuzanna, diventata un’ affermata artista, molti anni dopo legge il Poema della colomba, una delle maggiori opere letterarie popolari russe: “La Giustizia ha sconfitto l’Ingiustizia, l’ha battuta. Poi è tornata lassù da Cristo, l’Imperatore del Cielo. (…). L’Ingiustizia, invece, è scesa a vagare per la terra. Per colpa sua la terra vacilla, gli uomini tacciono, soffrono. Ma la Giustizia siede crudele nei cieli. Sulla terra colma di peccati Lei non scende”.
Elena Čižova è nata a Leningrado nel 1957. Scrittrice, traduttrice e saggista, dirige un’importante rivista culturale impegnata a far conoscere in Russia la letteratura e l’arte internazionali. Il tempo delle donne è il suo quinto romanzo, ma il primo a essere pubblicato in Italia e nei maggiori Paesi europei. Vive a San Pietroburgo con il marito e le figlie.
Autore: Elena Čižova
Traduttrice: Denise Silvestri
Titolo: Il tempo delle donne
Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 230
Prezzo: 18 euro